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Gli stranieri abbandonano i Castelli

Immigrati

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Gli immigrati abbandonano i Castelli Romani. Che i diciassette Comuni arroccati sui Colli Albani non siano più, di fatto, un «calderone multietnico» lo provano le statistiche elaborate dall'Istat negli ultimi tre anni. Dal 2007 al 2009 la percentuale di stranieri sbarcata a Frascati, Castel Gandolfo e Rocca di Papa è scesa del 35 per cento. Lanuvio è la cittadina dove la presenza di stranieri ha subito il calo maggiore: meno 68,62 per cento. Eppure fino al 2007 c'era stata una vera e propria invasione di immigrati, comunitari ed extracomunitari. Da trecento stranieri all'anno registrati in Comune tra i nuovi residenti, ora si è scesi ad appena cento. «Non c'è più la tensione e la paura di una volta – osserva l'assessore alla cultura di Lanuvio Dianora Grassi - La gente è più serena e vive meglio il rapporto con gli stranieri che convivono da anni nella nostra comunità, ormai socialmente integrati. Per quanto riguarda, invece, situazioni d'illegalità e la microcriminalità la giustizia si è data molto da fare e la sicurezza è cresciuta». La conferma arriva dalla polizia che, in questi ultimi anni ha potenziato i controlli, soprattutto, quelli contro i furti in appartamento. Anche a Marino, la città dell'uva, costumi e tradizioni sono tornate nelle mani dei marinesi che hanno visto diminuire del 52,48 per cento gli stranieri, passando dagli oltre 500 del 2007 ai 300 del 2009. Per non parlare di Rocca Priora, che in due anni, ha subito un decremento del 65,57 per cento. E la differenza è palpabile oltre che visibile. Tanto che proprio in questo fortilizio, come nella vicina Rocca di Papa, molte attività, sia legali che abusive, prima gestite dagli stranieri sono tornate nelle mani dei residenti castellani diminuendone l'incidenza illegale. «Le case di riposo, prima spesso gestite da stranieri – sottolinea il maresciallo Ottavio Atripaldi della locale stazione dei carabinieri – adesso sono perlopiù in mano ad italiani, che qui vivono e che si avvalgono sovente di personale italiano per l'assistenza ai degenti». Riuscendo a ristabilire la legalità i Castelli Romani hanno prodotto un fenomeno inatteso, ma forse prevedibile. La fuga in massa di rumeni, indiani, cinesi, albanesi che con legge hanno creato «qualche problema»sul litorale romano. Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno si sono riempite di stranieri. E i frequenti episodi di microcriminalità lo testimoniano. A Ostia e Fiumicino il 45 per cento dei malviventi arrestati (dal furto allo spaccio di droga fino all'omicidio) sono immigrati. Sempre più spesso clandestini. Che nei centri balneari in tumultuosa crescita demografica riescono a nascondersi meglio che nei paesini dei Castelli Romani.

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