Belviso: Pecoraro si dia una mossa
.Ma il messaggio dell'assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma suona proprio così: «Pecoraro si dia una mossa». Assessore Sveva Belviso, a che punto è il piano nomadi? «Noi continuiamo con il fotosegnalamento, siamo già a 2.000 persone, un terzo del totale, ad 800 abbiamo consegnato il Dast (documento di autorizzazione allo stazionamento temporaneo). Ma la velocità del piano nomadi non può prescindere dai posti fisici per spostare le persone. E i nuovi campi ancora non ci sono». Perché non è ancora iniziata la costruzione dei nuovi villaggi? «Il commissario straordinario per l'emergenza nomadi Giuseppe Pecoraro ha individuato tre aree per i nuovi villaggi. Che usasse tutti i poteri che ha per accelerare la costruzione dei campi, perché la realizzazione completa del piano dipende dai posti. Senza questi posti non andiamo avanti col piano e non possiamo impedire che accadano tragedie così». Di chi è la colpa? «Certe tragedie accadono perché nei campi abusivi ci sono condizioni disumane, ma soprattutto non c'è sicurezza. Noi abbiamo messo in sicurezza anche i campi nomadi legali da terzo mondo che ci ha lasciato in eredità l'ex giunta Veltroni. Ma finché ci sono campi in queste condizione potrebbero accadere ancora tragedie». Il piano è arenato? «Stiamo attendendo il "là" per andare, c'è necessità che si corra. Sono state individuate tre aree. Se si riuscisse a partire in 5-6 mesi, in un 1 anno e mezzo potremo dare un volto nuovo alla città. C'è bisogno dei campi, l'Amministrazione Comunale non può fare di più senza. Adesso bisogna andare». Ma perché non si comincia? «Pecoraro usa tutte le accortezze e la delicatezza che questa situazione comporta. Ogni volta che c'è un sondaggio su un'area si temono chissà quali reazioni. Vorrebbe parlare con i presidenti di Municipio con i cittadini». Va coi piedi di piombo, insomma «Sì. Ma a Pecoraro sono stati conferiti tutti i poteri speciali per accelerare i tempi. Ha un mandato per costruire e assumersi la responsabilità di fronte alla popolazione. Sennò i presidenti di Municipio fanno la rivolta. Lui invece si fa scrupoli, vorrebbe conciliare, dovrà invece decidere come comunicare ai presidenti». Il Comune che dice? «I tempi sono maturi per partire. Noi siamo rodati. Non possiamo attendere di più, più si va avanti più si va incontro all'inverno, alle intemperie che andrebbero ad allungare i tempi di consegna delle aree». L'opposizione inzuppa «In modo ignobile, senza ricordarsi che tutto ciò che è abusivo in questa città non è di nuova formazione, ma è stato permesso da un comportamento lassista». Anche i cittadini chiedono che si stringano i tempi «Noi siamo pronti, siamo abili nelle modalità non abbiamo più bisogno di rodaggio. Abbiamo solo bisogno dei campi». Più chiaro di così...