In sei valigie droga ad alta fedeltà
Gli stereo che avevano in valigia avrebbero fruttato una fortuna: otto milioni di euro. Ciascun bagaglio conteneva otto panetti di cocaina di circa un chilo a testa, un bottino di 50 chili che tagliato ne avrebbe resi 150, il rifornimento per un mese del mercato del centronord. A trasportare le valigie tre brasiliane partite da San Paolo e dirette a Milano Linate: madre di 35 anni e figlia di 19, mamma di 21 e figlioletto di due e mezzo. Volevano passare inosservate ai controlli all'aeroporto di Fiumicino. Invece, sia il servizio della Dogane, lo Svad, sia la Guardia di finanza, quando le hanno viste arrivare hanno alzato le antenne: come mai tre donne portano con loro sei valigioni, un guardaroba intero? Hanno aperto il primo bagaglio e hanno scoperto: la cocaina era nascosta dentro la struttura di normali stereo per ascoltare la musica. Sul momento le tre hanno provato ad abbozzare scuse: «Qualcuno ha scambiato le nostre valigie, non sono le nostre, non sappiamo niente di quella droga». Poi sono crollate e hanno spiegato. Per il viaggio i trafficanti le avrebbero pagate 10 mila euro a testa, contro i 1.500 che intasca chi la droga la ingoia, una cifra che nell'America Latina aiuta parecchio. Ma non hanno smesso di drammatizzare: hanno detto che adesso i loro parenti in Brasile rischiavano di essere uccisi. Gli investigatori le hanno arrestate per traffico internazionale di stupefacenti: in attesa dei servizi sociali, anche il bimbo è in carcere con la madre.