Residenti e commercianti uniti sul Tridente elettrico
Nessun veto alla proposta del sindaco Alemanno di pedonalizzare il Tridente entro i prossimi tre anni. Capita di rado, ma questa volta commercianti e residenti si trovano d'accordo almeno su un principio: chiudere il centro alle auto private è una scelta di civiltà, basta che questa scelta sia accompagnata da un aumento dei servizi pubblici, di parcheggi, di controlli. Sia inteso: i commercianti hanno paura che la scarsa propensione dei romani a lasciare l'auto a casa anche per brevi spostamenti, possa in qualche modo danneggiare lo shopping in via del Corso, via Ripetta o via del Babuino. E in un momento di forte crisi per le attività al dettaglio, come l'attuale, non è certo un rischio che si possa volentieri correre. «Perché dovrei fare shopping nelle strade del Tridente quando non si può entrare con l'auto e i mezzi pubblici scarseggiano? – chiede Ida Benucci, Presidente della Consulta del Centro Storico di Confcommercio e titolare di un negozio di antichità in via del Babuino». Per poi però aggiungere: «Non escludo che sia un atto di civiltà arrivare a questa soluzione». Ben altra cosa sarebbe se alla progressiva chiusura del Tridente si aggiungesse tutta l'area del centro storico bandita alle auto a combustibile. In questo caso il «no» delle associazioni dei commercianti risuona forte e chiaro. «Roma ha un centro grandissimo – spiega Valter Giammaria, Presidente della Confesercenti Provinciale – non può essere paragonata alle altre grandi capitali europee dove il centro è già bandito alle auto. Chiudere al traffico il cuore della città è un provvedimento che ci fa un po' paura soprattutto se non è accompagnato da scelte alternative di mobilità che compensino il mancato uso delle auto private per i romani». Plaude alla proposta del sindaco Viviana Di Capua, Presidente dell'associazione centro storico, che vede però i tre anni per arrivarci come un obiettivo troppo lontano. E avverte dei rischi che un simile provvedimento possa comportare se non accompagnato da una costante attività di controllo. «Pedonalizzare vuol dire restituire il centro ai romani. Non concedere spazi di occupazione del suolo pubblico o far parcheggiare le auto nelle isole pedonali come già oggi avviene». Anche per la Di Capua, però, è fondamentale che «la chiusura del centro alle auto coincida con un incremento dei mezzi pubblici e di auto elettriche del servizio pubblico». Critico sulla possibilità di arrivare a questa soluzione è, invece, Adriano Angelini, Presidente dell'Associazione Tridente Centro storico: «L'obiettivo dei tre anni non è realistico e poi il sindaco deve assicurare ai residenti la possibilità di arrivare a casa con la macchina. Sul principio di rendere Roma più fruibile, chi non sarebbe d'accordo? Ma le proposte vanno supportate dai progetti, innanzitutto ci vogliono i parcheggi».