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Quindici milioni di falsi made in Cina

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Èil risultato di un maxisequestro compiuto dalla Squadra mobile e dall'Agenzia delle Dogane in un capannone in via Prenestina. Il titolare della ditta, un cinese di 34 anni, è stato denunciato per introduzione e vendita di prodotti contraffatti e sprovvisti del marchio «CE» nei confini nazionali, nonché di frode doganale e contrabbando. Il deposito era un vero e proprio supermercato, di prodotti tossici di contrabbando dove si rifornivano i negozianti cinesi di piazza Vittorio, della zona della Marranella e della zona est della capitale dove gli insediamenti commerciali cinesi si stanno espandendo. Nel capannone di circa mille metri quadrati, i cinesi potevano acquistare senza scontrino prodotti di ferramenta, elettrici, per animali, cosmetici, giocattoli, borse, cinte e capi d'abbigliamento, questi ultimi contraffatti. Già nel dicembre 2009 nello stesso capannone sulla Casilina, la squadra mobile effettuò un sequestro di 500 chili di fuochi pirotecnici perché nel magazzino non venivano rispettate le norme antincendio. Lo stesso titolare denunciato ieri, era stato denunciato per possesso illegale di giochi pirotecnici e arrestato per istigazione alla corruzione perché per evitare i controlli aveva offerto 6500 euro agli agenti della squadra mobile romana. L'operazione è stata condotta dalla sezione Criminalità straniera guidata da Maurilio Grasso e dal vicedirigente della squadra mobile Francesca Monaldi. Gli investigatori hanno sottolineato l'importanza della collaborazione con l'Agenzia delle Dogane e della polizia amministrativa.

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