Ha ucciso in Francia ma lo ha confessato in Italia, a Roma
Luiè Emilio Mathieu Disteldorf, un cuoco di 33 anni di Audenge, cittadina della regione di Bordeaux. Nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi ha ammazzato a coltellate un tizio e ha ferito l'altro, suo amico. Poi ha deciso di sparire. Senza bagagli, con una manciata di soldi in tasca, si è messo su un autobus, ha varcato le Alpi, è arrivato a Ventimiglia, in Liguria, pensando di proseguire per Roma. Per un po' ha girato a piedi. Ieri ha visto la bandiera italiana e lo stemma dei carabinieri di piazza San Lorenzo in Lucina, in pieno centro storico, ha pensato alla gendarmeria francese ed è entrato confessando: «Ho ucciso una persona e ne ho ferito un'altra». Cosa ha trasformato un tranquillo cuoco, tra piatti e fornelli, in un feroce killer? Ha sferrato dodici coltellate alla schiena e al petto di Joseph Dubos, 45 anni, disoccupato, e ne ha inferta una al polmone dell'amico di 27, rimasto ferito e curato all'ospedale Pellegrin. Al maggiore Luigi De Simone, il quale ha raccolto la storia, ha detto che ha aggredito per paura, la paura di essere ucciso dalle sue vittime. Disteldorf ha riferito che già le conosceva. Ma soprattutto ha detto che era al corrente dei loro sporchi traffici, forse droga. Ai militari non risulta che i due avessero precedenti penali. Un dato che non esclude la possibilità che gestissero traffici illeciti ma che neppure alimenta sospetti. Il morto era disoccupato, il giovane era un suo vicino di casa. E allora? La paura del cuoco è cresciuta come in incubo proprio su questo segreto apparente: lui sapeva cose di cui gli altri, anche le forze dell'ordine francesi, erano all'oscuro. Così temeva di essere fatto fuori perché non rivelasse quello che solo lui poteva dire. Ma come faveva un cuoco a essere al corrente dei presunti loschi affari della coppia? L'omicida non lo ha detto. Però, a dimostrazione che il suo timore era fondato, il cuoco ha citato un episodio, quello che poi ha scatenato la furia omicida. I due lo minacciavano. Alle 2 di quella sciagurata notte dalla finestra di casa si è accorto che i due gli stavano squarciando gli pneumatici della sua vettura. Armato di coltello è sceso in strada, ha iniziato a discutere, le cose sono precipitate e ha infierito sui due. Con foga: dodici coltellate a uno, un'altra al secondo, che gli ha perforato il polmone. Ora il cuoco è nel carcere di Regina Coeli, in attesa che la magistratura francese faccia richiesta per la sua estradizione.