Marchi prepara la mappa e promette «Indicheremo la via giusta ai romani»
Perchéa Roma, spesso, se segui i cartelli ti perdi. I romani ormai ci hanno fatto l'abitudine: per spostarsi in città meglio contare su esperienza o intuito. Ma un turista che viene per la prima volta nella città eterna incapperà in segnali obsoleti, che indicano una direzione per poi sparire all'improvviso o che non tengono presenti divieti di accesso, zone a traffico limitato, eventuali lavori in corso. Ci siamo idealmente travestiti da turisti per un giorno ed ecco il risultato. Iniziamo proprio dall'Auditorium. Partiamo dal quartiere Prati, via Leone IV. La scritta indica di andare dritto, all'incrocio con via della Giuliana un altro cartello questa volta direzione sinistra, poi più nulla. Attraversiamo l'incrocio con Ponte Duca D'Aosta, proseguiamo dritto fino a viale di Tor di Quinto finché incrociamo un altro segnale che indica la Salaria a destra e la via Flaminia dritto. E l'Auditorium? A questo punto non resta che fare inversione di marcia per evitare di trovarci sul Raccordo e a un tratto, su viale dello Stadio Olimpico, riappare un cartello «Auditorium» nella direzione esattamente opposta a quella indicataci in partenza. Decidiamo comunque di seguirla e ci ritroviamo in Prati, ma della scritta Auditorium non c'è più traccia. Cambiamo destinazione e proviamo a raggiungere lo zoo, altro luogo tra i più segnalati di Roma. Piazza Numa Pompilio. Il cartello indica dritto verso piazza di Porta Capena dove però subito c'è un incrocio (possiamo andare dritto o a destra) e lo zoo non è più segnalato. Praticamente già ci siamo persi, ma diciamo che, volendo seguire l'ultima indicazione, continuiamo dritti. Fiancheggiamo il Circo Massimo lungo via dei Cerchi e arriviamo a un incrocio dove continua a non esserci l'indicazione zoo. Proseguiamo ancora dritti e sbuchiamo davanti all'anagrafe fino al varco ztl. A questo punto bisogna girare a destra per Vico Iugario, rifare il giro e, sorpresa, ci ritroviamo all'incrocio precedente. Con il sudore che scivola sulle tempie, questa volta invece di andare a destra proseguiamo dritti per via dell'Ara di Ercole, fino all'incrocio con via della Greca. L'unica indicazione manda a destra verso l'autostrada per Firenze e a sinistra per Napoli, ma proprio in quella direzione, come un miraggio, riappare l'indicazione zoo. La seguiamo, sicuri di aver ritrovato la strada. Invece, arrivati davanti alla Fao, il cartello scompare di nuovo nonostante ci sia un incrocio. Giriamo per caso a sinistra ed ecco che rispunta la scritta per il Bioparco che invita ad andare su via dei Cerchi facendoci così tornare su una strada già percorsa. Praticamente abbiamo fatto il classico giro di Peppe. L'incrocio di via dell'Ara d'Ercole con via della Greca è fondamentale per perdersi anche per chi deve prendere l'autostrada. Un cartello in direzione della Fao indica le autostrade per Napoli, L'Aquila e Fiumicino e in direzione opposta per Firenze. Ma, arrivati proprio davanti alla Fao, il segnale sparisce. Casualmente arriviamo a Piazzale Numa Pompilio dove riappare il cartello autostrade, stavolta solo per Napoli. Dove sono finite le indicazioni per L'Aquila e Fiumicino? Il turista, a questo punto, sarebbe legittimato a gettare la spugna. Come la getterebbe se arrivando dall'autostrada A 24 per entrare a Roma, dovesse prendere la Tangenziale direzione Salaria. A causa dei lavori, la rampa di accesso è chiusa. E questo è segnalato bene, i problemi nascono quando all'ultima uscita dall'autostrada è indicata a destra la viabilità alternativa per raggiungere la Tangenziale nella direzione voluta. Ma, appena usciti, di questa indicazione non c'è più traccia. E se il «nostro» ipotetico turista volesse raggiungere il centro dall'Appia Pignatelli? Non gli andrebbe meglio. Un cartello indica, infatti, di proseguire dritto, così facciamo per circa dieci minuti di strada. Arrivati davanti a Porta San Sebastiano le uniche due indicazioni che troviamo sono entrambe per l'autostrada, ma il centro dov'è? Giriamo casualmente a destra e non ci sono cartelli, ancora un incrocio, ancora nessuna indicazione e andiamo a sinistra dove riappare la scritta centro. L'indicazione l'abbiamo ritrovata, ma è solo grazie all'intuito romano.