Il pirata uccide e pensa all'alibi
Pratica di MarePer telefono alla fidanzata: dì che ti hanno rubato l'auto
.Messinscena e fuga non sono durate molto. Gli agenti della Polizia stradale lo hanno trovato e arrestato per omicidio colposo, omissione di soccorso, guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Lui si chiama Alessandro Dianetti, 35 anni, magazziniere, residente a Ostia con la sua compagna, denunciata per favoreggiamento. La vittima è Daniele Pannone, 41 anni, di Ardea. Ieri mattina il motociclista viaggia sulla strada provinciale 104 di Pratica di Mare, nel Comune di Roma. L'altro, al volante di una Fiat Uno grigia, si trova dalla parte opposta, diretto a Ostia. In curva perde il controllo della vettura che invade l'altra corsia e colpisce la moto schiacciandola sul guardrail. Dianetti se la cava con qualche escoriazione. Pannone è dilaniato, il suo lato sinistro è sfatto: ha perso il braccio e la gamba è semiamputata. Viene portato all'ospedale San Camillo, dove la polizia consegna pure l'arto ritrovato tra i rovi. Ma è inutile, muore alle 8,10. Il pirata molla tutto e scappa. Sul posto arriva la polizia stradale del distaccamento di Aprila, coordinata dal Comando provinciale di Latina diretto da Francesco Cipriano. Il pirata chiama la sua ragazza: «Vai dai carabinieri è denuncia il furto dell'auto». Lei esegue. Alle 7.20 chiama la caserma di Pomezia riferendo la scomparsa della sua Fiat. La Stradale intanto fa il suo lavoro, e lo fa bene. La squadra giudiziaria sguinzaglia otto agenti in auto per battere la zona, mentre dall'aeroporto di Pratica di Mare si alza in volo anche un elicottero della polizia. L'incidente è avvenuto al km 1,400 della provinciale. Al 3,500 gli investigatori fermano il pirata, dopo aver percorso a piedi boschi e asfalto. Subito risulta positivo a narcostest e alcoltest e nega: «Non sono stato io». Dopo poche ore crolla e piange.