Riapre il castello della paura
Nuovaispezione nella «casa degli orchi», il teatro delle preseunte violenze sessuali ai bambini dell'asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio tra il 2001 e il 2006. Quattro piccoli, ascoltati nei mesi scorsi con la formula dell'incidente probatorio, l'hanno riconosciuta come la villa dove sarebbero avvenuti gli abusi: «il castello della paura» con la «cucina bianca e rossa». Adesso il legale Pietro Nicotera, difensore di alcune famiglie i cui figli sarebbero stati vittime di abusi, ha chiesto al pm e all'ufficio del gip di Tivoli un sopralluogo per far luce su questa villa a dieci chilometri da Rignano, nella frazione di Montelarco, dove viveva una donna slovena, Jasna Deticek, scomparsa poco prima di essere iscritta nel registro degli indagati per sequestro di persona, violenza privata e sottrazione di minori in concorso con ignoti. Secondo gli investigatori potrebbe essersi rifugiata nella città natale di Maribor portando con sé la figlia piccola avuta da un imprenditore con il quale viveva nella villa di Montelarco. L'istanza presentata dall'avvocato Nicotera si inserisce nel filone bis (ancora in fase di indagine) del processo iniziato il 27 maggio scorso e rinviato al 22 settembre che vede imputati la bidella Cristina Lunerti, le tre maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti, Patrizia Del Meglio e il marito di quest'ultima Gianfranco Scancanello. L'avvocato Nicotera, che ha nominato tre consulenti, una criminologa e due investigatori, ha chiesto di effettuare il sopralluogo nella villa (già passata al setaccio e sequestrata dai carabinieri del Ris) per prendere «visione dello stato dei luoghi e delle cose e per eseguire rilievi tecnici, grafici, planimetrici, fotografici e radiovisivi». I bambini, infatti, avrebbero raccontato particolari, come la descrizione accurata della piscina, che difficilmente avrebbero potuto conoscere se non ci fossero mai stati.