Dopo i cortei tassiamo anche i concerti
Scatta la manifestazione e il turismo crolla. A Roma è così. In una città che vive di musei, gallerie, percorsi storici, shopping e ristoranti il primo settore a pagare è il terziario. Dopo la proposta del sindaco, Gianni Alemanno, di imporre un contributo per chi manifesta, sono stati evidenziati i costi che il Campidoglio deve sopportare per mettere in sicurezza la città e ripulirla post-corteo: si spendono fino a 215 mila euro a protesta. E nei primi mesi del 2010 la città ne ha ospitate già 567. Ma a quel «preventivo» va aggiunto il prezzo che il turismo è costretto a pagare. La Federazione italiana imprese viaggi e turismo spiega, attraverso le parole del presidente del Lazio, Andrea Costanzo, che «tutto il comparto nelle giornate in cui si svolgono i cortei è costretto a subire importanti perdite economiche». Oltre ai problemi organizzativi causati dalla chiusura di molte aree, e l'aumento del traffico nel resto della città, il turista percepisce caos e disagio. Le visite ai musei e le gite sono rimandate. Problema di non poco conto, considerando che la maggior parte delle attività museali sono nel centro storico: 346 spazi espositivi. Di questi, 28 sono comunali e registrano circa 1400 visitatori al giorno che pagano, in media, un biglietto da 5 euro. Le perdite dalle casse dei musei del Campidoglio, quindi, sono di 200 mila euro per ogni giorno di manifestazione. I disagi, poi, si moltiplicano per tutti gli operatori. Dalle guide turistiche agli accompagnatori. Dagli hotel (penalizzati quelli nelle vicinanze dei palazzi del potere) agli open bus. Proprio gli autobus registrano un mancato incasso che tocca i 150 mila euro per un giorno di protesta. A questo va aggiunto il danno di immagine della città, che scatena il malcontento tra turisti italiani e stranieri. «Quella della tassa - spiega Costanzo - è una proposta sacrosanta che non possiamo che avallare. Sono enormi i danni al turismo in termini di escursioni saltate, accessibilità al centro, paralisi delle attività commerciali, intasamento del metrò. Se tassano il soggiorno dei turisti è sacrosanto chiedere a tutti un contributo». «Roma non può essere ostaggio dei sindacati - spiega il consigliere regionale Pdl, Franceso Pasquali -, è una città con un tale patrimonio artistico che non può tollerare così tante manifestazioni. In alcune zone, specie ad elevato interesse turistico, devono essere vietate». E sulla proposta del sindaco arriva anche il dietrofront della Destra. Francesco Storace aveva attaccato Alemanno. Ora fa marcia indietro: «Siamo stati tutti sbrigativi ed è sbagliato. Il problema dei cortei va risolto. Suggerisco al sindaco di parlarne con calma alla ripresa dei lavori. Non vorrei che i primi a pagare debbano essere i partiti di centrodestra in caso di ribaltone...». Intanto Federico Rocca, consigliere Pdl al Comune, rilancia. Oltre alla tassa sui cortei propone «un contributo alle spese sostenute dall'amministrazione anche per i grandi eventi, quali i concerti e le manifestazioni sportive. I romani non possono pagare anche questo».