Discarica Maxima
Duemila anni fa i romani venivano qui per assistere alle corse dei carri e alle battaglie navali. Oggi è una discarica a cielo aperto. Lattine, bottiglie di vetro, cartacce, sacchetti e piatti di carta spuntano ovunque. Non si tratta di un parco qualsiasi di periferia, ma del Circo Massimo. Simbolo della città al pari del Colosseo e dei Fori imperiali. Dovrebbe essere lindo e splendente. Invece è sporco e trascurato da chi dovrebbe assicurare la pulizia costante in uno dei luoghi più amati e frequentati dai turisti che d'estate invadono la città. Ma non ci sono solo i rifiuti. Di erba ne è rimasta davvero poca. Concerti, giochi e avvenimenti che si tengono abitualmente hanno ridotto il manto erboso a una landa arida. Nei giorni scorsi, poi, non ci sono stati eventi che potrebbero giustificare l'immondizia che abbiamo trovato ieri pomeriggio. Non occorre entrare dentro al Circo Massimo per accorgersene. La distesa di cartacce si scorge anche passando in auto o in moto da via dei Cerchi. I turisti che si affacciano da piazzale Ugo La Malfa per ammirrare lo splendore dei palazzi imperiali del Palatino sono schifati: «It's really disgusting!», esclamano guardano un po' più in basso. Per terra, tra le sterpaglie, ci sono tubi di gomma, sacchetti e bottiglie di plastica di tutte le dimensioni. Gli italiani, invece, ci fanno meno caso. Sembra quasi che la sporcizia sia una cosa normale. Pare non faccia differenza se ci troviamo in un luogo che affonda le sue radici nelle origini di Roma, quando i Tarquini iniziarono a costruire proprio qui le prime installazioni in legno. Se ci spostiamo al centro della grande distesa dove ci sono i resti di alcuni scalini assistiamo alla stessa scena. Ancora carte, bottiglie, piattini e vaschette di plastica abbandonati agli angoli dei gradini. Sul lato di via dei Cerchi i sacchetti di plastica volano e restano impigliati nelle sterpaglie. Chi fa jogging è costretto a schivare i rifiuti. Un atleta, con l'iPod alle orecchie e il contabattiti in mano, per tenersi in forma corre su e giù per la scalinata che collega via del Circo Massimo all'arena, vicino a piazza di Porta Capena. Il corridore a un certo punto è costretto a fermarsi per dare un calcio a due bottiglie di birra rotte: «Non posso mica rischiare di tagliarmi un piede», si giustifica. Più in là ci sono alcuni ragazzi che, seduti per terra, mangiano un panino e bevono Coca Cola. Poi una sigaretta a testa, ovviamente spenta e lasciata per terra. Ma almeno loro, alla fine del pic-nic, buttano tutti rifiuti in un sacchetto e se li portano via. Non come i molti incivili che bivaccano in queste calde giornate d'estate e se ne fregano se insozzano il Circo degli antichi romani. Un tedesco, invece di fotografare la veduta dell'arena, fa qualche scatto a una piccola distesa di cartacce. Probabilmente le considera una rarità. E pensare che il lato del Circo che si affaccia su piazza Capena, quello dove si trova la medievale Torre della Moletta, è chiuso da aprile per lavori di ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio archeologico. Dureranno fino al prossimo anno. Resta da capire se quando verrà riaperto sarà lasciato nelle stesse condizioni in cui versa il resto della distesa. La pulizia del Circo Massimo non è di competenza dell'Ama - spiegano dalla stessa azienda municipalizzata - ma del Servizio Giardini. Gli operatori dell'Ama aiutano nella pulizia solo dopo i grandi eventi come i concerti. Allora, per segnalare il degrado che abbiamo trovato, ieri pomeriggio abbiamo chiamato il Servizio Giardini. Inutile, la cornetta squillava a vuoto. Un centralinista del Comune ci ha spiegato che bisogna avere pazienza, almeno fino al 21 agosto. L'ufficio di relazioni con il pubblico del Servizio Giardini, infatti, è chiuso per tutta la settimana dal 13 al 20 agosto. Insomma, chi vuole segnalare un disagio è costretto ad aspettare. E pensare che qui al Circo Massimo la pulizia dovrebbe essere quotidiana. E le multe per chi sporca continue. Una «politica» che agirebbe sicuramente da deterrente: chi butta una cartaccia in strada, infatti, in base all'ordinanza del sindaco, deve pagare una contravvenzione di 50 euro (da gennaio a giugno in tutta la città ne sono state elevate 442).