Ore 16

Alconfine tra il Comune di Roma e quello di Ciampino. Una colonna di fumo si alza verso il cielo. Raggiunge l'aeroporto. Poi il Gra. Scatta l'allarme. Partono le squadre dei vigili del fuoco e della protezione civile. Al campo nomadi La Barbuta è scoppiato un incendio. È di origine dolosa. Sono gli abitanti dell'insediamento abusivo ad avere appiccato il fuoco su un cumulo di sterpaglie e d'immondizia. Il gran fumo arriva soprattutto da copertoni d'auto abbandonati. In poco tempo il rogo viene domato. Nessun ferito, ma in mattinata i pompieri erano già dovuti intervenire tra le 11.30 e le 13. «Nessuna preoccupazione per un semplice incendio - spiega il delegato del sindaco per la Sicurezza, Giorgio Ciardi, che si è recato sul posto con i vigili urbani -, non c'è stato alcun blocco aereo o del traffico sul raccordo». Ma questo non è il primo incendio a La Barbuta. Ciardi lo sa bene: «Ciò dimostra la necessità di un intervento rapido e radicale sul campo abusivo, sorto in questa zona oltre 15 anni fa con il placet della giunta di centrosinistra». Il campo in questione, infatti, rientra nel Piano Nomadi del Comune. Secondo la «road map» dovrà essere ampliato entro tre mesi. Diventerà da irregolare ad attrezzato. Saranno predisposti container, un servizio di vigilanza da parte delle guardie giurate e della municipale, il fotosegnalamento e una scuola. Sarà uno dei tredici campi regolari della Capitale, nei quali confluiranno i rom che oggi abitano negli insediamenti abusivi che saranno sgomberati entro i primi sei mesi del 2011, quando a La Barbuta gli ospiti passeranno da trecento a oltre seicento. Proprio sull'ampliamento (in questi giorni si stanno effettuando i primi scavi, ndr) polemizza il Comune di Ciampino, che tutto vorrebbe tranne ritrovarsi qualche centinaia di rom in più al confine col proprio territorio. «Il campo è dichiarato abusivo da una sentenza del Tar del Lazio del 2004. Da allora - spiega il sindaco Walter Enrico Perandini - chiediamo lo smantellamento, mentre il commissario straordinario per l'emergenza nomadi nel Lazio, prefetto Pecoraro, ne ha annunciato l'ampliamento». Si profila uno scontro, dunque. Ma c'è di certo che oggi, racconta chi è stato a La Barbuta, quel campo assomiglia più a una discarica che a un luogo dove mangiare e dormire. Restituire dignità al territorio e a chi lo abita è un dovere.