Una Capitale sempre più sicura
Roma città sicura. Da quattro anni ormai nella Capitale si registra un progressivo calo dei reati, effetto benefico del controllo del territorio e della prevenzione. Un trend confermato anche nei primi sei mesi del 2010 dai dati del Comando provinciale diretto dal generale Vittorio Tomasone. La diminuzione è del 4,4%. Al primo e secondo posto nella classifica virtuosa della città eterna ci sono rapine e lesioni dolose, mentre purtroppo c'è stato un lieve aumento dei furti, soprattutto in abitazione e ad opera di borseggiatori manolesta, che tuttavia sono scesi del 35,4% rispetto allo stesso periodo del 2007. Il fenomeno è visibile anche attraverso le denunce giunte a tutte le forze di polizia a Roma e Provincia: dalle 148.345 del primo semestre del 2007, si passa alle 124.375 del 2008, alle 112.769 del 1009 fino ad arrivare alle 107.861 dell'anno in corso. Un'altra cartina al tornasole dell'impegno delle forze dell'ordine è rappresentata dagli arresti e dai servizi portati a termine. Da gennaio a luglio i carabinieri hanno fatto scattare le manette ai polsi di 5.169 persone, hanno eseguito 125.020 servizi di prevenzione e ricevuto circa due milioni di chiamate al 112. Intensificati, inoltre, il contrasto all'immigrazione clandestina con 214 decreti di allontanamento proposti dal Comando provinciale, e il traffico di droga, con 884 arresti, 275 segnalazioni al Prefetto e il sequestro di 280 chili di sostanze stupefacenti. «Risultati che indicano quanto sia importartante l'impegno corale di tutte le forze dell'ordine», ha detto Tomasone, che ha incassato anche le congratulazioni del sindaco Alemanno. Eppure sono stati mesi in cui i criminali non sono rimasti con le mani in mano. Pochi giorni fa i militari del nucleo investigativo hanno arrestato il rpesunto assassino di un romeno trovato cadavere vicino l'ospedale Pertini. Quelli di Frascati hanno scoperto un «trust» di spacciatori che rifornivano di droga Tor bella Monaca, Laurentino 38 e altre zone periferiche (uno degli organizzatori, in base alle indagini, è risultato quello «Svastichella» condannato in primo grado a sette anni per il ferimento di una coppia gay all'Eur. Le manette dell'Arma si sono stertte anche ai polsi del carpentiere accusato di aver ucciso la nostra collaboratrice Anna Maria Tarantino, il cui corpo senza vito è stato rinvenuto nelle campagne di Riano. E poi ancora arresti per droga, rapina (in cella anche l'ex marito di Eva Mikula, che fu convivente anche di uno dei membri della banda della «Uno bianca»), una brillante operazione antiusura a Velletri, I numerosi sequestri di immobili al clan dei Casamonica. Insomma, se il crimine non rende, l'impegno contro i criminali sì.