Romeno sgozzato in cucina La polizia blocca due stranieri
Sgozzato in cucina nell'appartamentino al primo piano in via Francesco Grimaldi dove viveva. Forse per un matrimonio «combinato» andato male. Forse per una banale lite. Forse per qualcos'altro. Lo hanno trovato così, riverso sul pavimento in un lago di sangue ieri alle 20, gli agenti della squadra mobile. Ucciso a coltellate, quella fatale alla giugulare. Vittima del brutale omicidio R.I., 32 anni, romeno, che lì, nella palazzina al civico 122, abitava con altri due stranieri. Moldavi, sembra. Forse gli stessi che la polizia ha fermato in strada, prima di salire nell'appartamento. Con i vestiti vistosamente imbrattati di sangue camminavano barcollando in via Grimaldi. Alto, calvo, di corporatura massiccia il primo. Più basso l'altro. Ubriachi fradici, non hanno saputo dire dove si trovassero al momento dell'omicidio e sono stati accompagnati all'ospedale San Camillo. Dove gli agenti hanno continuato ad interrogarli fino a tarda notte. È stata proprio la presenza dei due uomini coperti di sangue a richiamare l'attenzione dei passanti, che hanno avvertito il 113. «In un primo momento avevo pensato fosse abbronzato», racconterà più tardi una testimone, tanto l'orrore alla vista dello straniero insanguinato, quello grosso e pelato. Agli investigatori occorre poco per capire che c'è stata un'aggressione. Un omicidio, che forse potrebbe essere avvenuto molte ore prima che la coppia di moldavi scendesse in strada. Perché alle 17,30, come spiega uno degli inquilini della palazzina, «stavo scendendo le scale per andare a fare la spesa quando, passando davanti all'appartamento al primo piano dove abitano dei moldavi, ho visto la porta aperta e dentro un uomo che parlava al telefono». «Una volta raggiunto il portone - aggiunge - ho visto che fuori c'era uno straniero mi ha urlava di farlo entrare dicendo che sopra c'era un uomo morto. Non mi sono fidato e ho richiuso il portone alle spalle. Lui, all'improvviso con un calcio, ha sfonda la porta. Un'ora dopo, sulle scale c'era tutto sangue». Altri hanno riferito di «strani giri strani e matrimoni combinati tra italiani e straniere per far ottenere loro i documenti e il permesso di soggiorno in Italia».