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L'immondizia era già un segnale.

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Omeno ricchi, a seconda dei punti di vista. A luglio e agosto nella metropoli, infatti, sono rimasti 35 mila romani in più dello scorso anno. Ora arriva anche la Cgia di Mestre a confermare un trend di cinghie tirate. Le famiglie della città eterna sono le più indebitate d'Italia, rivela un sondaggio della Confederazione artigiana. Tra accensione di mutui per la nuova casa, prestiti per acquistare beni mobili, credito al consumo e finanziamenti per ristrutturazioni, le «sofferenze» dei nuclei familiari quiriti ammontano (al 31 dicembre 2009) a 22.394 euro. Cioè 1.441 euro in più rispetto al 2008 e molto al di sopra della media italica, che si attesta su 15.930 euro. Secondo la Cgia, l'indebitamento dei romani è salito del 94,9% a fronte di un incremento medio nazionale del 91,7%. Però, per la federazione degli artigiani, non ci sarebbe da preoccuparsi. «Le provincie più indebitate sono quelle che presentano anche i livelli di reddito più elevati», spiega il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi. Insomma, i debiti li fa chi è ricco. Qualcuno diceva una volta che per fare soldi ci vogliono soldi. Parafrasando il motto, si potrebbe dire che per fare i debiti ci vuole molto denaro. Ma, allora, chi non ne ha è povero?

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