Ad agosto i romani restano in città
.Dall'inizio del mese sono 61 mila i residenti in più che hanno scelto di non partire per le vacanze rispetto allo stesso periodo del 2009. Basta guardare il traffico che è diminuito, ma meno del solito. Basta vedere le difficoltà che ancora oggi si trovano per parcheggiare in centro. Insomma, la crisi ha cambiato le abitudini: meglio restare a casa e, eventualmente, fare la spola col mare. A confermare il trend è la quantità di rifiuti che l'Ama ha raccolto dal 1° agosto all'11 agosto: 37.567 tonnellate di immondizia, mille in più rispetto all'anno scorso. Ovvero, un aumento giornaliero di 91 tonnellate. Se si calcola che la media procapite di rifiuti prodotti è di 1,5 chili a persona, otteniamo che rispetto al 2009 ci sono 60.850 romani in più in città. A segnalare la presenza massiccia di residenti sono anche i consumi elettrici: 9.000 megawatt nei primi dieci giorni di agosto. Lo stesso ammontare dello scorso anno quando però la temperatura era più alta. Facile intuire, quindi, che sono rimaste più persone che hanno acceso i condizionatori e utilizzato l'energia elettrica. Ma il dato più significativo è un altro. Anche il mese di luglio non ha fatto eccezione con 26 mila persone che hanno preferito rinviare le vacanze (39 tonnellate di rifiuti in più al giorno). Un numero molto inferiore ai 60 mila di agosto. D'altronde, prenotare un albergo sotto Ferragosto costa molto di più rispetto a luglio. Segno che si tratta di scelte condizionate dal portafoglio: chi era abituato ad andare in vacanza ad agosto, quest'anno ha anticipato almeno di un mese la partenza. Nonostante i tour operator abbiano capito in anticipo il trend, aumentando le offerte vantaggiose. Una scelta obbligata visto che fino ad oggi c'è stata una diminuzione delle prenotazioni almeno del 5%, con picchi del 10% in alcune località italiane. E le prenotazioni last minute su internet vanno sempre più per la maggiore, mentre c'è stato un calo del 25% di chi si affida alle agenzie di viaggio (dati Fiavet). Anche i commercianti, per intercettare i romani rimasti in città, hanno deciso di ridurre le ferie: il 70% circa non ha chiuso i battenti (la maggior parte si trovano in Centro e nelle maggiori vie commerciali). Mentre sono più di 300 i negozi e le botteghe (parrucchieri, lavanderie, fabbri, meccanici e idraulici) che hanno garantito l'apertura no-stop per tutto il mese (l'elenco completo è consultabile sul sito della Cna di Roma).