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San Basilio si rifà il look

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GiuseppeGrifeo Il Campidoglio dà il via alla riqualificazione delle periferie, a partire da San Basilio, Tiburtina e Nomentana. Lo ha annunciato ieri l'assessore ai Lavori pubblici del Comune, Fabrizio Ghera, durante un sopralluogo ai lavori di messa in sicurezza di quattro palazzine in dissesto su via Montecassiano. «È una nuova visione dei quartieri più vicini al Raccordo anulare – dice – Qui a San Basilio la convenzione riguardante il locale articolo 11, ridisegnerà profondamente il territorio a cominciare dal nuovo tracciato stradale parallelo a via del Casale di San Basilio». Ridisegno che è pure sistemazione delle scuole (via Pergola e via Corinaldo), senza dimenticare i centri anziani (via Pollenza). Fra le emergenze rientra il caso delle palazzine di via Montecassiano 78, con l'attuale primo intervento da 400 mila euro. Grave il pericolo di crolli a cominciare dai balconi di quasi tutto il complesso, in precedenza proprietà Inpdap, venduto nel 2002 ai residenti. I pilastri mancano della necessaria armatura in ferro, i superattici si stanno spaccando in due e sono da demolire e rifare come i balconi. Dopo le prime rilevazioni con un «pacometro» («legge» la struttura di elementi portanti), risulta chiaro che «la peggiore è la palazzina B – dice l'ingegnere Claudio Ciocca del XII dipartimento - Bisognerà provvedere a cerchiaggi dei pilastri per consolidarli». Fra circa 30 giorni il verdetto finale. Per consolidare serviranno almeno 4 o 5 milioni di euro. «Il dissesto c'era già prima della cartolarizzazione – dice Carmelo Ventura Costa, un residente – Molti abitano qui dal 1991. Le terrazze tremavano troppo. Ci dissero che erano elastiche per disposizioni antisismiche. La verità si manifestò presto. Comparirono le prime crepe sui solai – continua Costa – Poi problemi sempre più gravi. Nel 2002, poco prima della cartolarizzazione, la perizia commissionata dall'Ente stesso, con risultati disastrosi. Infine la magia con una perizia contraria: gli stabili erano a posto. La cartolarizzazione riprese. Dovevamo acquistare o avrebbero venduto ad altri. Eppure la Commissione stabili pericolanti diffidò l'Inpdap affinché eliminasse lo stato di pericolo». L'evidenza si è mostrata ieri ai tecnici comunali. Sembra strano l'esito di precedenti azioni giudiziarie, come in quella del 26 gennaio 2006 in cui il pubblico ministero chiese al giudice per le indagini preliminari l'archiviazione perché «non risulta che gli edifici minaccino rovina».

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