Finti pellegrini ma veri spacciatori
Sarà stata «deformazione professionale», ma hanno provato a "spacciare" anche la loro trasferta di pusher in un improbabile pellegrinaggio nell'abbazia di Subiaco. «Stiamo facendo un giro dei monasteri, siamo devoti a San Benedetto e gli abbiamo fatto voto per una grazia ricevuta», hanno balbettato i due inverosimili pellegrini, un 36enne e un 33enne di Tor Bella Monaca, ai carabinieri che li hanno fermati vicino all'eremo dove si ritirò per 33 anni il santo. Ma l'atteggiamento piuttosto nervoso dei due romani, seppur entrambi incensurati, aveva ben poco di spirituale e i militari della Compagnia di Subiaco, come San Tommaso, hanno voluto toccare con mano. E puntualmente dalla perquisizione personale e veicolare non è spuntato fuori nessun «ex voto», ma soltanto varie dosi di cocaina ed hashish. Così il «pellegrinaggio» è proseguito a Roma, prima nelle rispettive abitazioni (in una delle due è stata rinvenuta altra sostanza stupefacente, oltre al materiale per il confezionamento delle dosi), poi nel carcere di Rebibbia per uno dei due. L'altro, invece, è stato segnalato alla Prefettura come assuntore di stupefacenti.