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Dopo la Tari bollette pazze in Acea

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MassimilianoVitelli Il "virus" che ha colpito le bollette della Ta.Ri. procurando notevoli ritardi di ricezione da parte degli utenti, sembra aver contagiato anche AceaElectrabel. Da mesi ormai molti esercenti della Capitale lamentano una situazione addirittura peggiore di quella creatasi per il pagamento della tariffa sui rifiuti. Nel caso di AceaElectrabel SpA, infatti, le bollette non arrivano proprio o vengono ricevute solamente dopo il sollecito di pagamento. La prima segnalazione giunge da una ragazza, Francesca, titolare di un esercizio commerciale a Ostia. La storia inizia il 3 gennaio con la ricezione di un sollecito di pagamento di una fattura scaduta il 30 ottobre 2009. È l'inizio della "Via Crucis". Il 24 gennaio, infatti, ecco un nuovo sollecito per una fattura scaduta il 4 ma mai ricevuta. Dopo reclamo scritto alla casella postale 5126-00154-Roma di AceaElectrabel SpA, la stessa comunica che il problema è stato segnalato alla società che gestisce il recapito delle fatture ma che l'utente è tenuto comunque, inspiegabilmente, a pagare la mora. Il 24 febbraio arriva una nuova bolletta, scaduta il 12. Nuovo reclamo, stessa risposta. Intanto, la bolletta con scadenza il 4 gennaio giunge, finalmente, il 7 aprile. A maggio arriva addirittura un preavviso di sospensione della fornitura e di rescissione contrattuale per morosità di bollette mai ricevute. Questo valzer "fuori tempo" di date, scadenze e reclami si protrae per mesi, fino ad oggi, senza che si trovi una soluzione. E molti altri esercenti commerciali della zona iniziano ad avere gli stessi disservizi. Fax e chiamate al Call Center non portano alcuna soluzione. L'area interessata si espande a macchia d'olio e inizia a coinvolgere attività commerciali anche in altri municipi. Ormai il servizio ha fatto "tilt" e AceaElectrabel corre ai ripari. Dopo, per loro stessa ammissione, essere stati inondati di reclami e richieste di risarcimento, la società ha deciso di risolvere il problema all'origine. «Avendo preso atto dei numerosi casi di disservizi inerenti il recapito delle fatture - comunicano dall'Ufficio Stampa - abbiamo preso la decisione di sostituire la precedente società di spedizioni con la TNT, certi che gli utenti non subiranno più spiacevoli ritardi». Dal Call Center invece ci informano che, inviando una documentazione comprovante il ricevimento post-scadenza delle fatture è possibile richiedere il rimborso degli interessi pagati "senza giusta causa". Operazione evidentemente impossibile in quanto le fatture non sono raccomandate ma semplici recapiti postali e quindi non esiste nessuna ricevuta che possa attestare la data di effettiva consegna.

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