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Americana in lacrime: "Stuprata nel bagno del locale"

La Maison, la discoteca del presunto abuso

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«Due ragazzi mi hanno stuprata nel bagno della discoteca». La presunta vittima della doppia violenza sessuale è una turista americana di 21 anni arrivata venerdì dall'Ohio. Ancora sotto shock ha raccontato di aver subito gli abusi dopo un sabato notte di divertimenti sul lungotevere Castello. I carabinieri l'hanno trovata ieri mattina alle cinque davanti a Castel Sant'Angelo assieme alle compagne di viaggio che cercavano di consolarla e di frenare le sue lacrime. La violenza sarebbe avvenuta nella toilette femminile della discoteca La Maison. Il locale di piazza Navona che in questi mesi si è trasferito sulle banchine del Tevere tra i bar e gli stand della manifestazione «Sottoponte Sant'Angelo 2010». Tutte le sere, soprattutto nel fine settimana, romani e turisti si riversano sul Tevere per ballare e bere a volontà. L'americana, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della Compagnia San Pietro, avrebbe conosciuto i due ragazzi, vestiti in jeans e maglietta bianca, all'interno della discoteca ballando e bevendo birre su birre. Poi, dopo la mezzanotte, uno dei due l'avrebbe convinta a seguirlo in un bagno. Alcuni testimoni li avrebbero visti dirigersi verso le toilette, ma spontaneamente, senza forzature. Qui avrebbe subito la prima violenza. Poi, una volta tornata nella pista da ballo, avrebbe trovato l'altro ragazzo, sarebbe tornata di nuovo in bagno, dove sarebbe stata costretta a un altro rapporto sessuale. Ma la turista non ha raccontato subito quanto successo. Aveva bevuto molto, i riflessi erano rallentati. Solo quando l'effetto dell'alcol ha iniziato a passare, ha detto alle amiche della doppia violenza subita. La discoteca ormai aveva chiuso. I carabinieri l'hanno trovata per caso, lei ha raccontato tutto ed è scattata la denuncia. La turista è stata subito portata al pronto soccorso dell'ospedale Santo Spirito. Ai medici avrebbe mostrato un graffio sul ventre. Il referto medico però non ha evidenziato alcun segno di violenza: «Nessuna alterazione o lacerazione». Lei ha detto di non ricordare tutti i dettagli della serata. Si ricorda però dell'inglese stentato con cui parlavano i suoi presunti stupratori da cui ha dedotto che fossero italiani. Chi lavora alla Maison assicura di non essersi accorto di nulla, così come le amiche della vittima. Rony è il ragazzo bengalese addetto proprio alla sorveglianza delle toilette: «Io sto qui tutte le notti - racconta - non ho sentito urla o situazioni strane. Per andare in bagno c'è sempre una fila di almeno 20 minuti per entrare. Mi sarei accorto se fosse accaduto qualcosa». In effetti, se la violenza c'è stata, deve essere accaduta senza troppo rumore. Sia nel bagno degli uomini, che in quello delle donne, infatti, ci sono sei wc uno accanto all'altro separati da sei porte che non si chiudono a chiave. Davanti ci sono gli specchi e i lavandini dove c'è sempre qualcuno. Insomma, il presunto stupro sarebbe avvenuto con decine di persone attorno. Gli investigatori della Compagnia San Pietro stanno cercando di rintracciare i due giovani.

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