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Al mare la salute è optional

Pienone a Ostia e Fregene

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Quattro medici, un anestesista, un chirurgo, un ortopedico e un internista. In più sette infermieri (di cui due operatori specializzati) che a turno ricoprono 24 ore di servizio. Ecco in quanti lavorano durante il periodo estivo nel Pronto soccorso dell'ospedale Grassi di Ostia. Quindici unità complessive contro le circa 250 persone che giornalmente si rivolgono al nosocomio del litorale romano per chiedere interventi sanitari, con un'attesa che può arrivare fino alle 5 ore. «Anche quest'anno si fa sentire la carenza organica e strutturale dell'ospedale del XIII Municipio – commenta Paolo Dominici, segretario provinciale Uil Fpl – Ma la situazione è difficile anche negli altri presidi sanitari del litorale». I punti di primo soccorso di Fregene, Fiumicino e Casal Bernocchi sulla carta sono aperti 24 ore, ma dispongono di un medico e due infermieri solo dalle 10 alle 19, oltre a un'ambulanza concessa grazie alla convenzione con cooperative di medici. «Gli interventi estivi non riescono a rispondere alle esigenze degli utenti» prosegue Dominici. Tra questi c'è l'aumento degli infermieri, che sono passati da cinque a sette. «Sono comunque pochi. Ce ne sono una decina del reparto di terapia subintensiva che attendono una proroga del contratto. E nel complesso l'Asl RmD ne ha 35 precari in attesa di stabilizzazione Cgil, Cisl e Uil hanno cercato da marzo di sensibilizzare le istituzioni». Anche le ambulanze sembrano non soddisfare le reali esigenze degli utenti. L'ospedale di via Passeroni dispone di un'unica vettura di una società privata, utilizzata tuttavia per gli spostamenti all'interno del nosocomio. Come presidi mobili dell'Ares 118, ai sindacati ne risultano solo due ai Cancelli. Ma per il «Piano estate sicura» della Regione a Ostia ce ne sarebbero quattro, più un'auto medica. Per cercare di smaltire le attese al pronto soccorso, Regione e Asl hanno provveduto a una divisione tra codici bianchi e verdi. Ma le attese sembrano arrivare comunque alle 5 ore. Per Cesare Morra, sindacalista della Rsu dell'Asl RmD «l'emergenza al Grassi non è solo estiva. La mancanza di organizzazione nel nosocomio è storica e va affrontata al più presto».

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