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Giuseppe Grifeo Piccoli campi nascono anche nel centro di Roma.

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Lesituazioni sono sempre le stesse: degrado e igiene assente. Spesso infatti in questi luoghi sono stati rilevati problemi di Tbc , tanto che in alcuni casi le forze dell'ordine che avevano effettuato sopralluoghi o sgomberi al ritorno al Comando erano ricoperti di pulci. A scoprire queste realtà al limite è stato spesso Massimo Inches, consigliere della Destra nel II Municipio, che da tempo cerca di combattere situazioni di estremo degrado. Nel quartiere Nomentano, ad esempio, vicino a piazza Gondar, «grazie a segnalazioni della gente, sono andato a vedere fra la vegetazione confinante con l'autorimessa di via Mascagni - racconta Inches - nella parte finale dello svincolo fra la Tangenziale Est, direzione piazza Gondar-viale Somalia». Qui il consigliere ha trovato un accampamento di otto romeni fra i 20 e i 40 anni: vivono d'accattonaggio fra avanzi di cibo e rifiuti in decomposizione, sporcizia, topi e anfratti diventati latrine. «Ricordo che il 14 luglio 2009, una donna ferma nella propria auto al vicino semaforo, è stata oggetto di un tentativo di aggressione e stupro, salvata grazie al passaggio di una volante della polizia: l'aggressore era un romeno che abitava proprio in questo insediamento abusivo». Si tratta di un'area che andrebbe sgomberata, ripulita e che poi dovrebbe essere tenuta maggiormente sotto controllo con più vigilanza. Il consigliere Inches ha mandato segnalazione al comando dei vigili urbani, al II Gruppo e alla commissione comunale Sicurezza. Stessa situazione di degrado è stata ritrovata vicino alla Breccia di Porta Pia e poi fino sotto il Muro Torto, all'altezza di Corso Italia, lato via Campania (a due passi dall'Hotel Victoria Roma). Sottopassi, aree verdi e uscite di sicurezza sono state trasformate in mini insediamenti «conditi» da bottiglie frantumate, rifiuti ed escrementi. Luoghi storici di questo Paese diventati pattumiera, perfetto per i 150 anni dell'Italia unita. In ultimo, sotto Ponte Duca D'Aosta, dove c'è un vero e proprio campeggio all'aperto per sbandati e senza fissa dimora. «Un uomo di colore ubriaco mi ha urlato di andare via, che lui è 38 anni che vive in Italia - conclude Inches - se dei turisti dovessero avventurarvisi per andare a vedere il fiume, non avranno un buon ricordo della nostra città». Non si tratta più soltanto di piccoli accampamenti abusivi che nascono nelle zone periferiche della città, ma orami sbandati e senza fissa dimora trovano «casa» anche nel cuore di Roma e dove, soprattutto nel periodo estivo, vengono organizzati eventi e concerti.

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