Chierichetti: Germania batte Italia
Uno sciame di 57mila persone da tutta Europa ha animato ieri le strade di Roma. In mattinata, partecipando ad una Messa a San Paolo Fuori le Mura. Nel pomeriggio, in un grande happening in piazza San Pietro. Sono i ministranti (è il nome "ufficiale" dei chierichetti), giunti da tutta Europa per il loro raduno internazionale, che si tiene ogni 4 anni. Nel 2006, il numero di partecipanti era la metà. Nel 2001, un quarto. Quest'anno, sono quasi sessantamila. E sono quasi tutti tedeschi (44 mila dalla Germania) o di lingua tedesca (3 mila dall'Austria, 800 dalla Svizzera). Pochi in confronto gli italiani: solo 1300. Pochissimi provenienti da Roma: uno degli organizzatori parla di una decina di persone. Ma Roma è da sempre una città di accoglienza internazionale di pellegrini. Il Coetus Internationalis Ministrantium (la sigla che coordina i ministranti in tutta Europa) lo ha pensato come un incontro leggero: pochi appuntamenti, e la libertà per ogni diocesi di organizzare il programma come crede. L'appuntamento è in piazza San Pietro alle 3 e mezza: il tempo di sistemarsi in attesa dello spettacolo, che prevede la benedizione della statua di San Tarcisio, dell'artista elvetico Bernhard Lang, lo spettacolo del giocoliere Paul Ponce (Argentina) e poi racconti, storie di vita, canti e preghiere. A mezzogiorno, via della Conciliazione viene chiusa. Ma già dalla mattina l'andirivieni tra Castel Sant'Angelo e piazza San Pietro è costante. E improvvisamente, come per un segnale convenuto, alle 15 e 30 da tutte le strade adiacenti via della Conciliazione cominciano ad arrivare persone. Sono sempre di più, e continueranno a prendere posto in piazza mentre lo spettacolo è già incominciato. Al mattino, a San Paolo Fuori le Mura, era suggestivo vedere la massa dei ministranti nelle divise da chierichetto, alcune "vecchio stile" (rosse con la cotta bianca). La sera, a San Pietro, colpiscono le bandiere, di tutte le nazioni. Sventolano giù, nella platea, ma sono anche nel piazzale antistante la basilica. Ogni nazione ha il foulard di un colore diverso, quello verde è per gli italiani. Gianluca, 29 anni, di Formia, fa il ministrante da 20 anni, ed ha partecipato a tre raduni internazionali. «Per me il senso di questa manifestazione è scoprire insieme la sorgente vera, che è Dio». Sembra entusiasta come il primo giorno. Angelo, 16 anni, di Enna, ministrante da 3 anni, afferma: «Mi fa molta impressione vedere tante persone a Roma per uno scopo preciso, e non per fare una vacanza».