Totti querela i paparazzi ma in tribunale fa autogol
Autogol giudiziario di capitan Totti. Fotografato «a tradimento» accanto a una donna in una discoteca capitolina, il campione di calcio si è infuriato e ha deciso di chiedere i danni ai pararazzi autori dello «scoop». La via della causa civile, però, si è rivelata un fallimento e il fuoriclasse non solo non ha avuto il risarcimento chiesto ma dovrà anche pagare le spese processuali, quantificate dal giudice in oltre diecimila euro. La vicenda risale al 2007. Il settimanale «Oggi» pubblica un servizio fotografico intitolato «La notte magica del Pupone». Totti è stato «pizzicato» in un locale notturno romano in compagnia di alcune donne, fra le quali anche la moglie Ilary. Secondo il giocatore giallorosso, «l'intento diffamatorio e gratuito del servizio» era «assolutamente evidente solo che si consideri che la ragazza fotografata in mia compagnia - disse tre anni fa - è un'amica di mia moglie e delle sue sorelle, che le sorelle di mia moglie partecipavano alla stessa festa e risultano, ancorché criptate, in altre fotografie che fanno parte dello stesso servizio: insomma, si trattava di una riunione conviviale tra amici, alla quale si è voluto attribuire ben altro significato». Dalle parole, il Pupone è passato ai fatti. E ha fatto causa. Lui e la bionda consorte hanno chiesto centomila euro a testa per la serie di «foto-gossip». Ma la prima sezione del tribunale di Milano ha respinto le accuse e ha condannato la coppia a pagare le spese di giudizio, cioè esattamente 10076 euro. I giudici hanno stabilito che quelle foto erano state scattate in un locale pubblico e, quindi, non c'era bisogno del consenso degli interessati per pubblicarle. Nell'articolo, infine, si insinuava uno scarso rendimento di Totti (già sposato all'epoca con la bella iena) a causa delle «distrazioni» extracalcistiche. Per i giudici, tuttavia, i commenti rientravano nella sfera del legittimo diritto di critica. Totti-Paparazzi: zero a uno.