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Marcia indietro sui pedaggi

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AntonioSbraga Il Consiglio di Stato conferma la retromarcia sul caro-pedaggi avviata la scorsa settimana dal Tar: le tariffe autostradali dovranno tornare ai livelli antecedenti alla stangata del primo luglio scorso (con aumenti fino al 25 per cento registrati nei nove caselli romani). E così dovranno restare almeno fino al 31 agosto prossimo, quando i giudici amministrativi, dopo il no di ieri alle «misure cautelari provvisorie» richieste d'urgenza da Governo e Anas, si riuniranno in camera di consiglio per la decisione sul merito del ricorso presentato contro lo stop ai rincari decretato dal Tar il 28 luglio scorso. «Esprimo grande soddisfazione per la decisione del Consiglio di Stato», commenta il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. Che aveva presentato il ricorso al Tar insieme a 41 Comuni e al Codacons e che ora canta vittoria, «per tutti i cittadini». E fa appello affinché «al più presto, l'Anas si adegui alla decisione presa dal Tar e confermata dal Consiglio di Stato per ridurre i pedaggi. La Provincia si attendeva «la diminuzione delle tariffe già dal 29 luglio scorso, subito dopo la decisione del Tar - spiega l'assessore alla Mobilità Amalia Colaceci - e ora, a maggior ragione, l'Anas deve eseguire quanto stabilito dal Consiglio di Stato provvedendo al ripristino dei vecchi pedaggi». I nove caselli interessati sono Roma Nord, Roma Sud e Fiano Romano per l'autostrada A1, Roma Ovest e Maccarese-Fregene per la A12, e Roma Est, Lunghezza, Settecamini e Ponte di Nona per la A24. Il Codacons ha già inviato una segnalazione alla Procura di Roma affinchè «valuti l'opportunità di intervenire aprendo fascicoli a tutela degli utenti delle autostrade» perché, avverte l'avvocato Carlo Rienzi, «se non verranno ripristinate le vecchie tariffe potrebbero configurarsi addirittura reati a danno degli utenti, quali appropriazione indebita e truffa aggravata».

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