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Altro medico aggredito dopo gli spari al Cto

Medici nella corsia di un ospedale

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Ancora medici del pronto soccorso aggrediti dai pazienti perché la medicazione fa male. Giovedì notte, la stessa notte in cui il ragazzino ubriaco di 14 anni ha disarmato un vigilante e si messo a sparare al Cto a Garbatella, perché l'ago della flebo gli procurava dolore e voleva sfilarselo, una dottoressa dell'ospedale di Anzio veniva aggredita da un paziente che l'ha colpita e l'ha fatta cadere, procurandole un trauma cranico. Il ragazzo, un pregiudicato ventenne residente ad Anzio, dopo aver insultato la dottoressa per il dolore provocato dalla medicazione, si è alzato e con violenza le ha dato uno schiaffo gettandola in terra e facendole battere la testa sul pavimento. Sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Anzio che hanno identificato l'aggressore e ascoltato i testimoni. Per il giovane si profila una denuncia per lesioni aggravate. La direzione dell'Asl RmH ha ricordando come i medici del pronto soccorso «sono sempre in prima linea, sottoposti anche a stress per rispondere rapidamente alle emergenze che si presentano». Anche il quattordicenne romano si era ribellato ai medici del Cto perché, secondo lui, gli facevano male. «Sta flebo nun la vojò fa, me ne vojo annà» avrebbe gridato cercando di strapparla via dal braccio. Per calmarlo i medici avevano chiesto l'intervento del vigilante. Ma il ragazzino è riuscito a disarmarlo e impossessatosi della pistola ha iniziato a sparare, fuggendo e sparando ancora in strada.

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