Stangatina per cultura e servizi
Voto in notturna da parte del Consiglio comunale per la rimodulazione delle tariffe a domanda individuale. Via libera dunque all'aumento del biglietto d'ingresso di alcuni musei, tra i quali i Capitolini e il Napoleonico che rincarano di circa un euro, così come i vespasiani. L'utilizzo dei bagni pubblici costerà un euro e non più 50 centesemi. Ancora, sono stati approvate tariffe più elevate e introdotte delle altre nel settore dei cosiddetti «diritti d'immagine», vale a dire per fotografie, riprese tv o cinematografiche a scopo di lucro, spettacolo, pubblicità. I nuovi prezzi vanno da 52 euro per un scatto fotografico a 3 mila euro per una ripresa in uno dei siti archeologici e monumentali della Capitale, come ad esempio, piazza Navona, piazza di Spagna, Campo de'Fiori, Colosseo. La vera stangatina arriva però su tutta la parte che riguarda dichiarazioni, certificati, diritti di istruttorie e segreteria nell'edilizia, urbanistica, commercio. Tra gli aumenti più consistenti quelli per la Dichiarazione di Inizio Attività edilizia che passa da 121 a 250 euro. Introdotta poi, nonostante la dura opposizione del PD, la tassa sui matrimoni. I residenti capitolini dovranno sborsare cento euro per sposarsi in una delle quattro sale del Campidoglio, mentre il cerimioniale resta gratuito nelle sale dei Municipi. Accantonata la «super» delibera sulle tariffe, è cominciata la maratona sulla manovra di Bilancio vera e propria. Mentre i consiglieri capitolini si alternano ai microfoni della Protomoteca, nelle altre stanza si lavora agli emendamenti, preziosi strumenti per correzioni e contributi del Consiglio comunale alla manvora economica del Campidoglio. La maggiroanza sta già lavorando al consueto «maxi emendamento» che potrebbe accogliere alcune richieste dell'opposizione, soprattutto riguardo ai Municipi. Serrato, intanto il dibattito d'aula. «Una manovra di tasse e tariffe - ha esordito il capogruppo del Pd, Umberto Marroni - in assenza totale di politiche tese a rilanciare lo sviluppo economico della città e a dare sostegno alle famiglie e ai lavoratori è questo il bilancio della giunta Alemanno. Un provvedimento inoltre che colpisce pesantemente i Municipi, chiediamo quindi al sindaco una rimodulazione del bilancio che punti a spostare le risorse dai dipartimenti ai Municipi». Precisa la replica del presidente della Commissione Bilancio, Federico Guidi: «È stato trovato l'accordo per riversare oltre 32 milioni di euro per interventi in favore delle fasce deboli e dei lavoratori colpiti dalla crisi occupazionale. Inoltre, l'amministrazione è impegnata al fine di evitare che il peso della manovra ricada sui cittadini. Lo dimostrano le risorse importanti, pari a circa l'80%, che il Comune stanzia a coprire i costi dei servizi comunali limitando la tariffazione a carico dei cittadini a meno del 20%. Obiettivo della maggioranza capitolina, dunque, è quella di porre in essere un bilancio sociale, a tutela delle famiglie e finalizzato al rilancio della piccola e media impresa».