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Blitz dei genitori per evitare lo sfratto di asilo e scuola Koala

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Lostorico plesso in XI Municipio che da 35 anni ospita nido, materna ed elementare, a settembre non riaprirà a causa di un debito di 360 mila euro accumulati nel corso degli ultimi quattro anni nei confronti della società immobiliare proprietaria della sede. Contro tale eventualità oltre cento famiglie si sono date appuntamento alle 6 del mattino per scongiurare la chiusura della scuola dei propri figli. Ieri davanti all'istituto paritario di via di Tor Carbone si sono ritrovati ex alunni, docenti, bambini e genitori hanno chiesto all'ufficiale giudiziario incaricato dello sfratto «la salvezza della scuola». Le famiglie sono riuscite a ottenere un rinvio dello sfratto, fissato ora per fine agosto. Dal prossimo settembre, quindi, 180 bambini, di cui 17 con disabilità, non avranno più la scuola e 35 dipendenti perderanno il posto di lavoro. «Come si fa ad abbandonare così i nostri figli» afferma un papà. «Dove andranno ora?» si domanda un altro genitore. «A mia figlia è stata assegnata una logopedista per alcuni problemi. E dal prossimo anno come faremo?» racconta una mamma. C'è disperazione tra le famiglie e i gestori che, di generazione in generazione, si sono occupati della scuola. Ieri c'era anche una futura mamma con indosso una t-shirt che indicava l'arrivo di una bambina con su scritto «Voglio crescere alla scuola Koala». «Ci diano almeno un anno di proroga per trovare una soluzione – chiede il dirigente scolastico Luciano Ferri – Qualche giorno fa, sembrava potessimo trovare un accordo e invece poi c'è stato un dietrofront. Ora non possiamo far altro che confidare nell'intervento delle Istituzioni nel più breve tempo possibile». Ma a dare ragione alla proprietà, ci sono due sentenze del tribunale, una di primo grado, l'altra d'appello, che hanno stabilito lo sfratto e la restituzione dell'immobile.

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