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Rifiuti: bollette in ritardo

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Bollette pazze. Stavolta si tratta delle fatture della tassa sui rifiuti relative al primo semestre di quest'anno. Molti cittadini in questi giorni stanno ricevendo le cartelle per il pagamento della Tari. Non ci sarebbe nulla di strano se non fossimo a pochissimi giorni dalla scadenza oltre alla quale si è costretti a pagare la mora. Per fare un esempio, basta citare il caso di Franco De Santis, residente in via Ugo Ojetti 392, a Talenti. Il signor De Santis ha ricevuto la fattura della Tari il 26 luglio scorso. La data di emissione, però, è del 18 maggio. La scadenza prevista sul bollettino, invece, è del 30 luglio. Il signor De Santis, in pratica, ha solo cinque giorni di tempo per mettersi in regola. Altrimenti scatta la maggiorazione. Nella lettera che indica le modalità per estinguere la tariffa c'è una frase, allo stesso tempo emblematica e paradossale: «Il mancato pagamento entro i termini previsti porta, oltre all'applicazione degli interessi, all'irrogazione delle sanzioni per ritardato pagamento». A parte il fatto che cinque giorni sono pochi, bisogna anche considerare che siamo a fine luglio e molti romani sono andati in vacanza. Saranno sicuramente in tanti a trovare la comunicazione solo al ritorno dalle ferie. Come pretendere, quindi, che i cittadini possano pagare in tempo?

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