Dormitorio nel mercato delle parioline
Ci vanno a fare la spesa le parioline, perché anche le signore dei quartieri alti preferiscono fare quattro passi in più se c'è la convenienza. Ma il mercato coperto di piazza Alessandria dietro Porta Pia, inaugurato nel 1926, uno dei più antichi di Roma insieme al plateatico di piazza dell'Unità, è bello solo all'esterno: i magazzini sotterranei sono da paura. Quando il mercato chiude alle tre del pomeriggio i depositi diventano terra di nessuno, rifugio di sbandati e ubriachi. «Evidentemente trovano aperta la porta antipanico ed entrano» spiegano gli operatori. È così che i depositi sono diventati la succursale dell'ambasciata somala in via dei Villini, dove vivono una sessantina di sbandati che hanno occupato i cortili interni dell'ambasciata. «Usano come base d'appoggio tutta la zona del mercato» denuncia Massimo Inches, consigliere del II Municipio La Destra che ha presentato un esposto sullo stato di degrado al II Gruppo dei vigili urbanie al Municipio ed ha sottolineato «il rischio che gli escrementi contaminino la merce». Il via vai è continuo. «Anche l'altra sera - dice Inches - un ubriaco è uscito sorretto da due persone». E i risultati eccoli, Il Tempo li ha visti ieri mattina: corridoi sotterranei ricoperti da rifiuti, indumenti, cartoni usati come materassi, coperte, escrementi umani, oggetti in disuso. Il vano dei contatori Acea è accessibile a chiunque. E ci sono infiltrazioni d'acqua, fili scoperti e un controsoffitto che cade a pezzi. Le due uscite di sicurezza immettono su scale ricoperte di rifiuti ed escrementi che ostacolerebbero eventuali soccorsi. La puzza è quella delle latrine. «Prima di rifare il bagno abbiamo spruzzato il disinfettante con la lancia termica» spiegano i due operai che stanno lavorando. «Qui non siamo in autogestione, pago 2.400 euro l'anno per il box e di pulizia nemmeno l'ombra, dobbiamo pagarle di tasca» spiega Bruno Quinzi, macellaio. Adesso gli operatori tremano: «Vedrai che dopo questo ambaradam invece di far venire l'Ama a pulire ci mettono i sigilli e non ci fanno lavorare» profetizzano.