Reparti ospedalieri accorpati a Palestrina
Le«grane» sono cominciate prima ancora di conoscere bene e attuare il Piano di Rientro. Ad accendere la miccia è stata una seduta del Consiglio comunale di Colleferro, in cui viene sottolineato che nella riorganizzazione della rete specialistica vengono individuate delle «Microaree di eccellenza» e, per quanto concerne la rete perinatale (ostetricia e ginecologia), il decreto regionale prevede di accorpare il plesso di Colleferro con Palestrina, dove allocare la nuova divisione. Anche Tarquinia con Civitavecchia e Civita Castellana con Viterbo verranno accorpate. D'altronde per la rete regionale perinatale, attualmente si dispone di 1197 letti, 276 di patologia neonatale e 91 di terapia intensiva; mentre la razionalizzazione proposta abbassa queste cifre a 801 letti, 230 di patologia neonatale e 71 di terapia intensiva. Alcuni consiglieri comunali - prevedendo la chiusura del punto di nascita dell'ospedale di Colleferro - si chiedono se uno dei criteri sia stato il numero dei parti, per cui l'ospedale di Palestrina conta in effetti più nati di Colleferro. Altrimenti un fattore determinante e strategico può distinguere il plesso colleferrino: dal punto di vista geografico, territoriale e urbanistico. D'altronde anche nel «Bomprini Parodi» sono in corso lavori di ristrutturazione per migliorare i reparti e dotarli di nuove apparecchiature. La scelta di Palestrina per disporvi la divisione neonatale tiene conto che il «Coniugi Bernardini» è stato ampliato con una nuova struttura già completata dove trasferire il Pronto Soccorso.