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No, l'aumento della tassa di occupazione di suolo pubblico no.

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Sei canoni dovessero lievitare - minacciano - saremmo costretti a togliere i tavolini dalle strade con un danno al decoro e all'immagine della Città. Nessuno certo mette in dubbio la correttezza dei commercianti che si preparano a fare le «barricate al contrario», ma metterla sul piano del «decoro urbano» e del «danno all'immagine» fa sorridere viste le condizioni in cui versano molte strade del Centro. Colpa dei loro colleghi furbacchioni, certo. Ma il tavolino selvaggio è un fenomeno ormai incontenibile. Basta farsi un giro intorno al Pantheon, Fontana di Trevi, Piazza Navona e Trastevere per rendersi conto che in certi casi, togliendo tavolini e sedie, al massimo si può fare un po' di ordine. In via dei Pastini o in via di Pietra persino le coppiette sono costrette a rinunciare alla mano nella mano e camminare in fila indiana schivando una selva di camerieri impertinenti, pagati evidentemente a cottimo dai proprietari dei locali, che tentano a ogni costo di farvi sedere. Il servizio diventa così una corsa spasmodica ad accalappiare più turisti possibile. E a volte sbagliano, accalappiano te, romano, che sei costretto a difenderti in malo modo: ma non lo vedi che so de Roma! Questo sì che danneggia il decoro di una città seppellendo una tradizione culinaria e di ospitalità nel mare magnum del magna magna a ogni ora. segue a pag. 36

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