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Aumenti Cosap, ristoratori pronti alle barricate

I tavolini all'aperto dei ristoranti di piazza Navona, Roma

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Hanno minacciato di non pagare più la tassa di occupazione del suolo pubblico e di togliere tutti i tavolini fuori da bar e ristoranti del centro. Perché, dicono, «la manovra dell'Osp è iniqua e va rivista completamente. Un aumento fino al 125% non è sostenibile». Letteralmente inferociti, ristoratori, proprietari di gelaterie, esercenti di bar e vinerie aderenti alla Fipe-Confcommercio, (presenti anche esponenti della Fiepet Confesercenti a dell'Associazione Esercenti Bar e Gelaterie), si sono dati appuntamento, ieri, in piazza Santa Maria in Trastevere e seduti ai tavoli del ristorante Sabatini hanno inscenato una protesta senza precedenti. Le parole più forti sono state usate da Nazzareno Sacchi, presidente della Fipe, che ha ribadito più volte «non siamo bancomat del Comune di Roma», per poi ricordare che dal 2001 a oggi l'aumento della tassa di occupazione del suolo pubblico è stato del 400%, che si sentono «perseguitati» per la storia del tavolino selvaggio, che loro non sono i briganti della città così come sono stati dipinti fino a ora. E poi giù contro il Comune «colpevole» di non pensare all'impatto economico che questo provvedimento potrebbe avere sull'economia del comparto e dell'intero territorio e che in questo modo gli esercenti saranno «costretti ad aumentare i prezzi delle consumazioni al tavolo e a licenziare personale». Al coro di protesta si sono uniti nomi come «Fortunato al Pantheon», la gelateria «Pica», «Checchino dal 1887», l'«Osteria Pucci», «I tre scalini», la «Vineria Reggio», «Angelino ai Fori». Più di un esercente ha preso la parola per dire di essere pronto ad «autosospendersi e rimandare al Comune il foglio di autorizzazione per la Cosap». E la proposta di togliere, per protesta, i tavolini fuori da tutti i locali più famosi della capitale ha preso rapidamente forma tra gli esercenti, anche se Sacchi ha poi richiamato all'ordine ricordando che c'è ancora margine di trattativa con il Comune. In effetti la risposta di Alemanno non si è fatta attendere nel corso dell'incontro con le parti sociali, disposto, pare, a rivedere gli aumenti della Cosap.

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