Una stangata non solo economica, quella del bilancio capitolino che rischia ora di entrare in un'impasse politica che può creare più di un grave problema.
Peccatoperò che, se tutto va bene, la prima delibera collegata alla manovra economica arriverà in aula lunedì. Vale a dire il 26 luglio. Ora, discutere, emendare e approvare un bilancio così importante per i romani in soli sei giorni sembra, obiettivamente, un po' troppo. Così, nella riunione dei capigruppo di ieri è scoppiata la bagarre. L'intento della maggioranza è quello di accorpare le 14 delibere con un'unica discussione e votazione. «Una cosa che non è prevista dal regolamento - spiega il vice presidente del Consiglio comunale, Mirko Coratti (Pd) - e che non si può fare. Noi chiediamo non solo il ritiro delle delibere che prevedono i rincari dei servizi scolastici ma anche di poter discutere in aula delibera per delibera». Sul piede di guerra anche il capogruppo Pd, Umberto Marroni e il consigliere de La Destra, Francesco Storace. Entrambi chiedono l'intervento diretto di Alemanno. Un suggerimento più che una minaccia. Il Consiglio comunale potrebbe entrare in un'impasse simile a quella, pure meno rilevante, delle tariffe taxi e il rischio di un ferragosto in Campidoglio per discutere di bilancio potrebbe trasformarsi in realtà.