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L'amico è morto, Pelosi sotto processo

Pino Pelosi, l'uomo condannato per il delitto di Pier Paolo Pasolini

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Si è presentato ieri mattina in un'aula di giustizia per essere processato per direttissima. Pino Pelosi, condananto per la morte di Pier Paolo Pasolini, è stato infatti arrestato dagli agenti della Polizia di Stato due sere fa dopo aver provocato un incidente stradale sulla Roma-Fiumicino nel quale è rimasto gravemente ferito un suo amico, Olimpio Marocchi, di 38 anni, morto ieri pomeriggio dopo 24 ore di agonia: l'uomo aveva numerosi precedenti penali per rapina a mano armata e reati contro il patrimonio. Pelosi, detto «Pino la rana», ha ascoltato la decisione del giudice che ha convalidato il suo arresto e ha rinviato l'udienza per il processo dopo che l'avvocato di Pelosi aveva chiesto e ottenuto i termini a difesa. Secondo la ricostruzione degli investigatori, Pelosi, mentre era al volante di una Renault Clio, ha iniziato a litigare con il passeggero, finendo alla fine contro il guard-rail, contro il quale ha battuto violentemente la testa l'amico. Una volta sceso dall'auto, ferito anche lui nell'impatto, ha abbandonato Marocchi nella vettura in fin di vita e si è dato alla fuga verso il centro commerciale Parco Leonardo. Ma poi èstato bloccato. Una volta portato in ospedale, Pelosi si è rifiutato di sottoporsi al test dell'alcol e a quello tossicologico, ma da successivi accertamenti sanitari è emerso che era ubriaco (il tasso era quasi quattro volte superiore ai limiti di legge). Poche ore dopo l'incidente, c'è stata comunque una bagarre giudiziaria: prima è stato affermato che Pelosi era stato arrestato, poi invece che era stato denunciato dalla procura di Civitavecchia per competenza territoriale. E ieri mattina invece ha affrontato il rito per direttissima per rispondere delle accuse di omissione di soccorso e lesioni gravi. Che adesso potrebbero cambiare in omicidio colposo.

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