Campi nei municipi senza rom
Allafine, tra la polvere e i cumuli di immondizia del campo nomadi La Martora, il prefetto Giuseppe Pecoraro qualche indizio decide di darlo sulle tre aree dove sorgeranno i nuovi campi rom, più un quarto insediamento esistente che sarà ampliato. Del resto è lui ad aver scelto i siti, per ora, top secret. «Saranno nei Municipi dove è possibile attrezzarli - dice Pecoraro - , dove non ce ne sono già, dove esistono le infrastrutture e dove non ci sono campi attrezzati». Qualcuno aveva ipotizzato via della Pisana: «Lì un campo c'è già, quindi non dovrebbero preoccuparsi gli abitanti di quella zona, ma i Municipi dove i campi rom non ci sono: lì mi preoccuperei». Il silenzio sulle quattro aree è imposto direttamente dal sindaco, che più di una volta ha detto ai suoi di voler gestire in prima persona il Piano Nomadi. Non è un caso la sua presenza, ieri, a La Martora, per assistere allo sgombero del campo del V Municipio. Gianni Alemanno arriva quando alcune famiglie iniziano a fare le valigie. Prendono le loro cose. I vestiti malpiegati. Una tv. Una borsa colma di ciabatte infradito. Il materasso e un baule con centinaia di forchette. Decine di sacchi. Poi caricano tutto su un camioncino bianco. Un ultimo saluto alla «casa». E il braccio della ruspa si scaraventa sulla roulote, distruggendola in un minuto. Inizia così, di fronte gli occhi di Alemanno, lo sgombero. Popolato da 300 persone, l'insediamento «tollerato», dall'amministrazione Veltroni, sarà smantellato del tutto entro settembre. Ieri l'addio alle proprie baracche per i primi 50 rom. Poi, a piccoli gruppi, toccherà agli altri. Sono trasferiti in maggioranza al campo di Castel Romano. Alcune famiglie andranno, invece, ai campi River e Salone. «Dopo la chiusura di Casilino 900 - spiega il sindaco - cancelliamo il secondo campo tollerato dove si viveva in condizioni infernali». Alemanno si intrattiene con alcuni abitanti dell'insediamento, rassicurandoli sul loro futuro. «Qui non c'erano condizioni di sicurezza sia per i nomadi che per i cittadini del quartiere». E strappa l'applauso di serbi, romeni e bosniaci pronti a salire sul pullman che li porterà ai confini della Capitale. Soddisfatta dell'operazione anche l'assessore alle Politiche sociali, Sveva Belviso, che spiega come nell'ultimo anno «la popolazione rom sia diminuita del 15-20 per cento. Ciò che risulta è che queste persone, per la maggior parte, sono andate via spontaneamente». Il delegato del sindaco alla sicurezza, Giorgio Ciardi, chiede comunque «maggiore velocità nella realizzazione del piano nomadi». Mentre il presidente della Commissione Politiche sociali, Giordano Tredicine, annuncia: «L'area sgomberata sarà oggetto di un recupero complessivo attraverso la realizzazione di un punto verde qualità». Da recuperare ci saranno poi le zone dove oggi sorgono i campi Tor de' Cenci e Muratella. Anche quelli saranno sgomberati.