Sono state formate ieri le Commissioni permanenti, sedici, con i relativi uffici di presidenza.
Oggiinizia, quindi, l'attività legislativa della Regione e ritengo che una delle prime riforme debba essere quella del Regolamento consiliare per riportare le Commissioni a un numero ragionevole: dieci nella proposta che io ho formulato. Sono, infatti, decisamente troppe sedici Commissioni permanenti, ovvero due in più rispetto a quelle previste, rispettivamente, per il Senato e per la Camera dei Deputati e il doppio di quelle presenti nel Consiglio di un'altra grande Regione come la Lombardia. Nella Regione Lazio, in controtendenza rispetto a quanto avveniva nel resto del Paese, c'è stato, negli anni, un incremento delle commissioni consiliari. Ciò è avvenuto soprattutto con la maggioranza guidata da Marrazzo, nell'VIII legislatura, che, essendo un'autentica armata Brancaleone, aveva la necessità di assegnare almeno un incarico per ogni consigliere al fine di assicurare la coesione della coalizione. Alcune di queste Commissioni, nella loro stessa denominazione, risentono della chiara volontà di dare una sorta di copertura istituzionale a istanze ideologiche ed elettoralistiche molto particolari, in uno spirito di aperto contrasto alla filosofia maggioritaria e bipolare che caratterizza, ormai, a tutti livelli di governo, il sistema politico italiano. Segue a pag. 34