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L'aria condizionata salva i saldi dei megastore

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Adue settimane dall'inizio delle svendite nella Capitale, il bilancio per i piccoli negozi al dettaglio è negativo con un'unica eccezione per i centri commerciali dove nell'ultima settimana si è registrato un andamento in controtendenza. Merito, spiegano da Confcommercio Roma, del grande caldo degli ultimi giorni che ha spinto i romani a rifugiarsi nei grandi centri provvisti di aria condizionata e li ha allontanati, invece, dallo shopping all'aria aperta. Il risultato è che mentre sia in centro che nelle strade più periferiche si registra un calo delle vendite tra il 10 e il 20% rispetto allo scorso anno, con punte di -30% per le attività più marginali, nei centri commerciali i saldi tengono quasi a livello dell'estate scorsa. «È chiaro che su questo andamento deve aver anche influito il caldo torrido registrato in città, visto che nella prima settimana non c'è stata la corsa all'acquisto a prezzi ridotti come nel passato – spiega Roberto Polidori, Presidente della Federabbigliamento-Confcommercio – la gente cerca piuttosto refrigerio nei centri commerciali e anche se non va con l'obiettivo di acquistare alla fine si lascia convincere dalla grande varietà di negozi e di offerte ed esce con qualche borsa della spesa». Euroma 2, Anagnina, Romanina, Parco Leonardo, gli Outlet: i commercianti sono piuttosto soddisfatti soprattutto dall'andamento registrato nei weekend anche se ammettono, in gran parte, che il clima è cambiato tra i consumatori. «La crisi c'è e si fa sentire nel settore – continua Polidori – per questo parliamo di un andamento dei saldi piuttosto lento, ma ci riserviamo di fare un vero e proprio bilancio soltanto alla fine del periodo dei saldi per dare numeri esatti». Parla di un leggero recupero nell'ultima settimana Valter Giammaria, Presidente della Confesercenti provinciale, «ma si tratta del 3-4% - sottolinea senza troppa enfasi - rispetto al crollo registrato fin dai primi giorni, che per alcune attività ha toccato punte del 30%». Anche Giammaria imputa al caldo la rinuncia allo shopping all'aperto da parte dei consumatori, senza dimenticare la crisi che «certo spinge le famiglie a risparmiare sull'abbigliamento specie in vista della manovra del Comune, che fa presagire un autunno caldo sul fronte degli aumenti». Le vendite sono letteralmente crollate per i capi di abbigliamento non di marca e gli accessori in genere. Si salvano le grandi firme e ciò che riguarda il comparto mare e spiaggia: quindi costumi, borse, sandali più o meno alla moda. Intanto molti negozi hanno alzato le percentuali di sconto nell'ultima settimana e non è difficile incappare, soprattutto in centro, in vetrine che pubblicizzano saldi della merce fino al 70% o che riportano frasi eloquenti come «svuota tutto», «tutto a 10, 20 euro»: segnali di paura per un settore in crisi, che vede nel saldo la possibilità di riscatto.

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