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Roma infuocata 50 gradi in metrò

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Caldo record a Roma, in fila a una fontanella nei pressi del Colosseo (foto Gmt)

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Lo sguardo allucinato di chi si guarda intorno per capire se quel senso di soffocamento che prende alla gola lo percepiscono pure gli altri, il count-down mentale delle fermate che mancano mentre il sudore cola giù per la schiena e le narici sono aggredite dai fetori umani. Benevenuti sulla linea metro B di Roma, modello vagone senz'aria condizionata. Ieri là dentro sembrava di stare nell'altoforno con le temperature che sfioravano i 50 gradi e i finestrini ermeticamente chiusi. Decine di passeggeri si sono sentiti male, molti hanno denunciato il disservizio all'associazione dei consumatori Adoc che ora «sta valutando insieme ai suoi legali la possibilità di intentare cause di risarcimento dei danni subiti durante il percorso effettuato in metropolitana». Chi viaggia sulla linea B, in questi giorni, sa che la media del traffico veicolare (più o meno) è un passaggio di treno con l'aria condizionata e di uno senza. E così chi teme di svenire per la callara, aspetta l'arrivo del mezzo climatizzato. Chi ha fretta, invece, rischia il coccolone. Il problema è serio. Secondo il presidente dell'Adoc Carlo Pilieri non basta neanche distribuire bottigliette d'acqua (finora ne sono state erogate 260 mila) alla stazione «una scena da Paese del Terzo mondo» ma occorre ammodernare tutto il parco vetture e le stazioni. Risponde l'Atac: abbiamo messo in servizio altri due convogli climatizzati: per un totale di sei treni. Intanto però, la Capitale è stretta nella morsa del caldo torrido: 38 gradi la temperatura rilevata ieri dal Servizio Meteo della Protezione civile ma quella effettivamente percepita dai cittadini è stata di 43 gradi (a causa dell'umidità superiore al 38%). L'ondata di calore non rallenterà, dicono gli esperti, almeno fino a domani. Permane così lo stato di allerta per i soggetti più deboli e sempre fino a domani il potenziamento dei servizi d'ambulanza predisposto dalla Protezione civile del Campidoglio. Le telefonate giornaliere al 118 sono cresciute del 50%. I ricoveri 2000: più 35 per cento. «Ieri le chiamate sono state 4.500 - ha confermato Livio De Angelis, direttore della sala operativa dell'Ares 118 - A chiedere soccorso anziani e malati cronici ma anche turisti che camminano per ore sotto il sole per le strade del centro storico. Il 20% delle chiamate arrivano proprio da loro, giovani e non, alle prese con svenimenti e cali di pressione». In tanti, infatti, si sono accasciati sull'asfalto. Alcuni sono stati soccorsi anche in metro e sugli autobus. Il caldo non fa sconti neanche ai motociclisti, quelli fermi nel traffico e ai semafori, che per colpa del casco sudono più di tutti. De Angelis: «A volta basta soccorrerli sul posto, a volte sono necessarie anche flebo di acqua e sali minerali». E oggi chi può scapperà al mare.  

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