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Potrebbe essere Ivano Caradonna (Pd), decano presidente del V Municipio la prima eclatante «vittima» politica del bilancio 2010.

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Ieriil colpo di scena più grande, ma non l'unico, ha visto bocciare la proposta di rimodulazione del bilancio della giunta guidata dal minisindaco del Tiburtino con 14 voti contrari e 11 favorevoli. A far rumore però non sono tanto le note di entusiasmo del Pdl, che con il capogruppo in Consiglio comunale Luca Gramazio «attende le dimissioni di Caradonna», quanto il silenzio del Pd, dove evidentemente è in corso un regolamento di conti tutto interno. Una fragilità politica che attraversa in maniera bipartisan anche altri Municipi. In IV, il gruppo del «Laboratorio Roma» interno al Pdl ha sì approvato il bilancio proposto dal presidente Cristiano Bonelli ma contesualmente ha posto il problema della fiducia al capogruppo del partito di maggioranza nel parlamentino di Montesacro, Francesco Vaccaro. Il rischio insomma è che un bilancio così austero abbia risonanze politiche del tutto inaspettate. Intanto il sindaco Alemanno apre ai minisindaci, dichiarando la disponibilità della giunta capitolina a recepire le modifiche proposte dai parlamentini locali. E la sessione di bilancio è appena cominciata.

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