Mai più tragedie come Ventotene
Il piano A Roma bonificate la collina dei Parioli e le cavità sotterranee di via Valli
.Lassù, loro, morte lo scorso aprile sotto i massi crollati dalla parete di Cala Rossano, a Ventotene, sono ancora il brutto ricordo del rischio idrogeologico nel Lazio. Ma quella tragedia, che ha toccato il cuore di tutti, dagli abitanti di Morena, dove le due quattordicenni andavano a scuola, al sindaco Alemanno, ha dato una spinta in più allo stanziamento dei fondi per mettere in sicurezza le aree più a rischio della regione. Centoventi milioni di euro finanzieranno i cinquantanove interventi per i pericoli idrogeologi (90 milioni) e i dodici interventi per le esondazioni (30 milioni). Tutto partirà in autunno, si legge nell'accordo firmato dalla Governatrice Renata Polverini e il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Novanta milioni saranno infatti a carico del ministero, trenta graveranno sul bilancio della Regione. «Da oggi programmiamo e non interveniamo più sulle urgenze - dice Polverini -, le gare partiranno dal mese di ottobre e l'accordo prevede la figura di un commissario proprio per intervenire con rapidità e non aspettare le lungaggini della pubblica amministrazione. Nascerà inoltre - continua la Governatrice - una comitato di indirizzo e di controllo per la gestione dell'accordo, mentre il monitoraggio degli interventi sarà attuato col supporto dell'Ispra». Stefania Prestigiacomo ricorda che questo è il primo accordo che il ministero sottoscrive con le Regioni. Poi si sofferma su Ventotene: «Vicende come quelle, è triste dirlo, sono servite ad aprire gli occhi e a smuovere qualcosa che in passato sembrava impossibile nel settore della difesa del suolo. Intervenire nelle emergenze - continua il ministro - costa molto di più. Deve passare la logica della prevenzione. Quando siamo a conoscenza di rischi, come quello di Ventotene, o in altre località molto frequentate, si ha il dovere di intervenire o di interdire la frequentazione di queste aree». I soldi, dunque. All'isola di Ventotene sono dedicati sei interventi per un totale di 6 milioni e 400 mila euro e che prevedono, in località Cala Nave, il consolidamento della falesia di Cala Nave, nei tratti di Marillo al Faro, zia Bettina e Grottone al Marillo (un milione e 520), la rifioritura del frangiflutti esterno del molo Foraneo al Porto Nuovo e le opere di difesa costiera alla Punta di Mamma Bianca in zona cimitero e eliosuperficie (770 mila euro). A Parata Grande il consolidamento della falesia (770 mila euro) e poi il consolidamento di quelle di Capo Rossano e della scarpata sopra al porto romano in zona Granilli (670 mila reuro); il consolidamento della falesia di Cala Battaglia e in località Fontanelle (570 mila euro) oltre ad interventi di messa in sicurezza di varie zone (slargo via Iacono, via Polveriera, zona Sala polivalente, via Cala Nave, Muro Nuovo, Muro Paratella, muro di fronte acquedotto, Moggio di Terra, terrapieno Calanone. Grande attenzione anche ai rischi idrogeologici sull'isola di Ponza. Qui sono cinque gli interventi previsti, per uno stanziamento di 5 milioni e 275 mila euro. I lavori riguarderanno il consolidamento delle scarpate a Cala Feola, Cala delle Felci e Grotte di Pilato (965 mila euro); il consolidamento della falesia a Cala Inferno e Cala Fonte (2 milioni); interventi anche a Frontone, Parata e Bagno Vecchio (715 mila); il consolidamento delle scarpate del cimitero (665 mila);la regimentazione idrogeologica dell'area di monte Guardia e Tunnel Romano. Regione e ministero provvedono a stanziare fondi anche per alcuni lavori a Roma. Sarà messa in sicurezza la collina dei Parioli, con quasi cinque milioni. Verrà sistemato il Canale Ponente delle acque basse (1,6 milioni) e in XV Municipio saranno consolidate le cavità sottorranee di via Valli (3,3 milioni). Sarà bonificato il movimento franoso a monte di via Labriola, tra il XVII e il XIX Municipio, con un milione e mezzo di euro. Il piano di normalizzazione delle aree più a rischio è un tassello importante, dopo le polemiche sulla tragedia di Ventotene. Non è un caso se chi aveva lottato per la difesa del suono, come Fareambiente, è soddisfatto dell'accordo Polverini-Prestigiacomo. Soddisfatto per aver dato un senso al «sacrificio» di due giovani anime.