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La Capitale nella morsa dell'afa

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Tre donne semivestite cercano refrigerio vicino ad una fontana all'Ara Pacis

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Sentire il piede che affonda lentamente nell'asfalto, o girare l'angolo e avvertire un improvviso bruciore sul corpo, con la testa che inizia a pulsare e l'orizzonte che appare quasi distorto. Niente panico. Siamo finiti in un'«isola di calore». Si tratta di aree urbane nelle quali a causa della conformazione urbanistica, presenza di edifici, strade asfaltate, scarsa vegetazione, le temperature possono alzarsi anche di 30 gradi rispetto a quelle reali. Ad individuare le «isole di calore» e stilare le «mappe termiche» della Capitale è stato uno studio del Centro nazionale di ricerca del 2007 che, dopo dieci anni di analisi e rilevazioni, ha confermato scientificamente quello che infondo si sa da sempre. In città fa più caldo. Ma non solo. Ci sono alcuni quartieri in cui il caldo diventa canicola e delle strade che rappresentano dei veri e propri «canyon» dove le ondate di calore possono arrivare anche a sfiorare i 60 gradi. Le zone esaminate dal Cnr sono Prati, Mazzini, Trionfale, Trastevere, Gianicolo, Cavalleggeri, Monteverde, Circonvallazione Gianicolense, Portuense, Trullo, Magliana, a cui si sono aggiunti l'Eur, via Tiburtina, lo stadio Flaminio e le aree limitrofe. A fare la differenza sono, ovviamente, gli elementi naturali quali acqua e verde, ovvero le superfici permeabili che determinano valori più bassi di temperatura al suolo. Va da sé che le zone dove sussistono superfici edificate e asfaltate la temperatura supera i 40 gradi. Tra le zone più calde della Capitale, piazza S. Pietro, i cortili delle ex-caserme di viale delle Milizie, piazza Mazzini e le strade asfaltate più ampie, dove grazie alla presenza contemporanea di sedi stradali, piazze o coperture metalliche si può arrivare fino a 59 gradi. Le arterie stradali affiancate da costruzioni di diversi piani formano dei veri e propri «canyon» che non permettono la dispersione del calore (dovuto anche al traffico) né di giorno né di notte. Così, nei «canyon» del quartiere Prati-Mazzini, tra via della Conciliazione, piazzale Clodio, via Trionfale, sono frequenti le superfici con valori oltre i 41°, per toccare il valore massimo in piazza Bainsizza di 48°. Verso la zona Monteverde-Gianicolense si incontra il «canyon» di viale dei Colli Portuensi e via del Casaletto e della fitta rete di strade laterali con valori oltre i 41 gradi. A volte neanche la presenza di alberatura riesce a scongiurare la formazione delle «isole di calore». È il paradosso del quartiere Eur, dove nei grandi piazzali dell'Industria e dell'Agricoltura e gli ampi viali Europa, America, nonché via Cristoforo Colombo e il piazzale dello Sport si possono registrare valori oltre i 50°. Tra le cause individuate l'impermealizzazione delle strade che, se sono utili l'inverno, evitando allagamenti quando piove, diventano micidiali in estate. Unica «oasi termica» dell'Eur è ovviamente il laghetto, dove acqua e folta vegetazione riescono a ben mitigare il caldo estivo. Temperature tra 55 e 60 gradi sono stati invece registrati lungo la via Tiburtina, in evidente contrasto con i 35 gradi avvertiti nella campagna limitrofa. Le mappe termiche confermano poi elevati livelli lungo i principali assi stradali e in presenza di superfici impermeabili come il piazzale asfaltato del Ministero degli Esteri e le aree adiacenti allo stadio Flaminio.

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