Ecco le auto che non vuole più nessuno
Trenta giorni dalla segnalazione. Poi, la demolizione. Ma non va così. Via Salvatore Contarini, nei pressi della Farnesina. Un'Opel Corsa bianca con i vetri sconquassati, piena di immondizia, staziona lì da oltre due mesi. La prova: le testimonianze dei cittadini, oltre a quello che rimane al suo interno di un quotidiano che porta la data del 12 Maggio 2010. Via G. A. Colini, traversa di Via Rodolfo Lanciani, zona Piazza Bologna, vicino la sede dell'Arsial, l'Agenzia regionale per l'Agricoltura. Da oltre un anno è parcheggiata qui una Bmw bianca con gomme a terra, bollo e assicurazione scaduti. Nonostante le segnalazioni dei passanti, nessuno ha provveduto a rimuoverla. A Piazzale 12 Ottobre 1492, quartiere Ostiense, è abbandonata da parecchi mesi una Fiat Uno verde in stato pietoso. Idem, su Via del Campo Boario: una Polo bianca senza vetri giace accanto alla carcassa di un ciclomotore bruciato. Via Carlo Spinola, poi, a Garbatella, sembra davvero lo sfascio. All'altezza del Convitto femminile Vittorio Locchi per proseguire su tutta la strada, di auto in stato di abbandono se ne contano una decina. Quelle ridotte peggio: una Panda amaranto in frantumi, una Seat Ibiza irriconoscibile, una Regata fatiscente con sopra quel che resta dell'avviso dei vigili al proprietario, non rimosse da mesi. A Via Enrico Mizzi, invece, (Villa Bonelli), i cittadini ci hanno messo quasi un anno per far rimuovere un'Opel Astra. E si potrebbe continuare con gli esempi di questo tipo. È la dimostrazione che la tempistica ufficiale in tema di auto abbandonate in città, nei fatti, non viene rispettata. La Capitale delle auto fantasma. Il Tempo ne ha parlato qualche mese fa. Una questione che sta sotto gli occhi dei romani dal centro alla periferia. Bruciate, abbandonate, rubate: carcasse che occupano suolo pubblico. Ma come funziona l'iter per smaltirle? Quando qualcuno le segnala alcune di esse vengono rimosse nei tempi previsti. Altre, invece, diventano perenni rifiuti urbani. «La polizia municipale - spiega Teresa Marcellino, funzionario del Reparto Applicazione Normativa della P.M. - annota le segnalazioni dei cittadini e poi interviene o manda in giro apposite pattuglie». 4.500 i veicoli in stato di abbandono, rimossi o demoliti, in un anno. Ma nelle strade di Roma se ne incontrano ancora troppi. La rimozione scatta con la «presunzione dello stato di abbandono» (D.M. 460/99), tramite la verifica di una serie di elementi identificativi che i vigili vagliano in fase di accertamento. Viene poi inviato al proprietario l'invito scritto a rimuovere il veicolo e, trascorsi cinque giorni, si passa alla rimozione. Fino al trentesimo giorno le auto rimangono in un centro di raccolta; il trentunesimo la polizia fornisce al centro il nulla osta per la demolizione. Spesso, però, è a causa delle ingenti giacenze che l'iter si allunga. Così, per i tempi per le rimozioni mutano. Da mettere in conto, poi, i problemi burocratici sorti con il Consorzio dei centri di raccolta di Roma, il cui contratto scaduto è in fase di rinnovo. Le segnalazioni dei romani, perdipiù, si perdono in mille rivoli amministrativi. Intanto, le auto-cassonetto restano lì, davanti agli ochci di tutti.