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L'inciviltà può nascondersi anche dietro uno spicchio d'ombra.

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Ilmisfatto è accaduto, ieri, davanti al bar adiacente il teatro La Cometa, in via del Teatro Marcello, alla fermata del bus sulla strada. Ore 13.30, sole a picco. Temperatura percepita 40 gradi. Fazzoletto umido sulla fronte. Tacchi che sprofondano sull'asfalto molle del marciapiedi. All'orizzonte nessuna pensilina per le attese. Anzi una, poco più in la, ma così piccola che a mala pena riesce a contenere tre corpi umani. Il gruppo di persone continua a moltiplicarsi. L'attesa è lunga, come al solito, complicata dall'ennesima manifestazione messa in scena nei dintorni di piazza Venezia. I bus provenienti dal capolinea di piazza San Silvestro sono bloccati. Dentro le lamiere, a 38 gradi centigradi, i passeggeri fanno la sauna peggio dei loro colleghi sul marciapiede. Allora viene naturale voltarsi in cerca di un po' d'ombra. I tavolini del bar alle spalle del gruppo in attesa sono semivuoti. Gli ombrelloni nascondono qualche metro quadro di suolo dal sole cocente. La ragazza ne approfitta. Siede su una sedia libera per riposare le gambe affaticate. Ma un uomo, probabilmente il gestore del bar, non è d'accordo. La vede, esce e le intima a malo modo di abbandonare la posizione. segue a pag. 34

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