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Zingaretti: per Roma Capitale serve anche la Provincia

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Siespande nel territorio così come nelle competenze, sempre più complesse. Il secondo Polo turistico, le Olimpiadi, solo per citare due punti di svolta, si traducono in una Capitale che deve cambiare nella definizione del suo territorio così come nelle sue funzioni istituzionali. Così, proprio quando il dibattito sulla riforma di Roma Capitale diventa realtà con il primo decereto legislativo che ne definisce il ruolo istituzionale, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti (che sarà parte attiva insieme alla presidente del Lazio, Renata Polverini nella stesura definitiva della riforma), torna a parlare di «Capitale metropolitana» e apre «cantiere per tracciare la strada che dovrà condurre a definire in maniera condivisa il perimetro istituzionale della città metropolitana di Roma capitale». Il numero uno di Palazzo Valentini, ha proposto la creazione di una Conferenza metropolitana, da convocare periodicamente, nella quale riunire attorno ad un unico tavolo i rappresentanti delle istituzioni locali coinvolte in questo progetto di riforma. La proposta dell'amministrazione provinciale, si legge in un dossier stilato per l'occasione, è quella di «far coincidere l'istituzione della Città metropolitana di Roma Capitale alla data di scadenza naturale dei Consigli del Comune e della Provincia di Roma», prevista per il 2013. Inserendosi nel dibattito sui decreti attuativi della legge delega sul federalismo fiscale, che prevede l'istituzione di Roma capitale, Zingaretti chiede di dar vita ad un assetto istituzionale che risponda alle esigenze dei territori. «Se si sbaglia la cura la malattia peggiora, stiamo vivendo un momento di riforma che riguarda Roma capitale, non possiamo correre il rischio di un provvedimento che accentui i problemi dell'area metropolitana - ha spiegato Zingaretti - le ipotesi di riforma che concentrano le funzioni su Roma accentuano i problemi e le disuguaglianze». Il presidente della Provincia ha sottolineato poi come alla crescita della residenzialità registrata negli ultimi anni nei Comuni dell'area metropolitana attorno alla Capitale non è coinciso un aumento dei servizi per cittadini ed imprese e, proprio per questo motivo, Zingaretti pone il tema di una governance che comprenda in un disegno complessivo lo sviluppo di tutte le infrastrutture e i servizi presenti sul territorio. Una proposta, quella di Zingaretti che entra nel vivo del decreto legislativo da parte del Consiglio dei Ministri, ora all'esame delle commissioni comunali. Ieri un altro colpo di scena: il presidente della commissione Roma Capitale, Francesco Storace che ha rimesso il mandato di relatore al testo per la riforma a causa della richiesta di inserire i consiglieri aggiunti. «Nella commissione che doveva formulare il parere che il consiglio comunale deve inviare al governo sul decreto per Roma - spiega - l'esponente del Pd Smedile ha puntato a introdurre il tema dei consiglieri aggiunti persino nella legge per la Capitale. Se occorre aumentare i costi della politica per accontentare i consiglieri stranieri, ha ragione il ministro Calderoli a pretendere non più di 48 consiglieri per il Comune di Roma. Per questo ho rimesso il mandato di relatore al testo».

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