Tassa di soggiorno Arriva il primo sì

La tassa di soggiorno ci sarà. Il primo passo che avvia l'iter per la sua introduzione all'interno del Comune di Roma è stato compiuto ieri, quando le commissioni Bilancio e Turismo del Campidoglio, riunite in seduta congiunta, hanno approvato a maggioranza la proposta di delibera numero 8597. Un voto importante, che avviene nella giornata di protesta degli albergatori, e prima della sessione definitiva sul Bilancio previsionale triennale, che dovrà contenere le eventuali misure adottate dall'amministrazione in termini di nuovi incassi. Le delibera, che passerà nei prossimi giorni al vaglio dell'aula per il voto definitivo, introdurrà il contributo di soggiorno a decorrere dal primo gennaio 2011. Un contributo che, è bene chiarire, è richiesto solo per un massimo di tre notti e che va, a seconda della struttura ricettiva, da un minimo di 1 euro a un massimo di 5 euro. Un incasso in più per la Capitale stimato in circa 80 milioni di euro che andranno a coprire quel debito di circa dodici miliardi di euro che grava sulle casse comunali. La delibera approvata ieri «segna un passo importante - ha commentato il presidente della commissione Bilancio, Federico Guidi - perché segna l'inizio dell'iter necessario alla sua approvazione definitiva. Contestualmente all'approvazione della proposta di delibera ho dato mandato agli uffici di verificare comunque le misure alternative alla tassa di soggiorno proposte dalla categoria degli albergatori e che prevedono, tra l'altro, l'aumento dei biglietti dei musei. Un confronto, quello con la categoria avviato da tempo e, vorrei sottolineare che è la prima volta che un provvedimento dell'amministrazione viene concertato con le relative categorie». La proposta che prevede l'introduzione della tassa di soggiorno potrà essere modificata. Tra le novità è allo studio la possibilità di riconoscere agli albergatori l'aggio sul contributo richiesto al turista, ovvero una sorta di «guadagno» o di «rimborso». E questa è una delle questioni poste (e probabilmente recepite dal Comune) dagli albergatori capitolini. Sulle polemiche scatenate anche dall'opposizione, contraria al contributo di soggiorno nonostante la giunta Veltroni stava per introdurla poco prima delle dimissioni anticipate, è intervenuto il sindaco Alemanno. «Siamo disponibili a migliorare il contributo di soggiorno, magari facendo in modo che non riguardi solo la realtà degli alberghi ma che sia più diffuso. C'è tuttavia un principio a cui non possiamo e non vogliamo venir meno - ribadisce Alemanno - dobbiamo fare in modo che, per le pesantissime condizioni del bilancio del Comune di Roma, ci sia un contributo anche da parte dei viaggiatori che visitano la città e usufruiscono dei nostri servizi». Il cammino per la tassa di soggiorno, che ricordiamo già si paga in quasi tutte le maggiori città europee e mondiali, è appena cominciato e, entro l'estate, sarà portato a compimento, con buona pace di chi è contrario.