Non c'è stato confronto Roma sarà discriminata
Il«no» dei rappresentanti di Confcommercio, Confindustria, Confesercenti e di Cgil, Cisl e Uil, ribadito ieri in una conferenza stampa unitaria all'hotel Majestic, è chiaro: «La tassa è iniqua e discriminatoria». Una prima disparità ci sarebbe - secondo gli operatori del settore turistico - nei confronti di altri comparti produttivi verso cui lo Stato è sempre stato prodigo di incentivi. Poi c'è il fatto che la tassa sui turisti è limitata esclusivamente al territorio del Comune di Roma: questo - sostengono - crea «una vistosa, irragionevole e forse anche incostituzionale distorsione di mercato». I turisti stranieri potrebbero, per risparmiare, scegliere le altre città d'arte italiane o europee e la competitività della Capitale sia a livello nazionale che internazionale sarebbe messa a rischio. A pagare alla fine sarebbero - secondo il fronte unito di albergatori, tour operator e sindacati - gli italiani che spesso trascorrono alcuni giorni a Roma per motivi di studio, di lavoro o di salute oltre che per vacanza e rappresentano il 40% degli arrivi in città. Gli operatori del turismo fanno anche altri rimproveri all'amministrazione comunale: «Il Campidoglio non ha tenuto conto della programmazione degli imprenditori turistici: gli alberghi a 5 stelle hanno già chiuso i contratti per l'anno prossimo, senza prevedere la tassa che entrerebbe in vigore già dal primo gennaio 2011. Di fatto sarebbero loro a pagare», spiegano. Ci sono stati anche degli errori di comunicazione: «Ancora la tassa non c'è e già in tutto il mondo gira la notizia. L'effetto annuncio certo per noi non è un vantaggio», sottolineano. Non meno rilevanti sarebbero poi le conseguenze sul piano occupazionale. «Questa tassa diminuirà gli introiti e forse sarà la causa per cui vedremo molti lavoratori per strada», incalza Giuseppe Roscioli presidente di Federalberghi. Imprenditori e sindacati del turismo alla fine lanciano un messaggio: per la tassa di soggiorno a mancare è stato il confronto. «Premesso che i turisti devono contribuire - dicono - questo non può avvenire attraverso una tassa così discriminatoria». Per recuperare gli 80 milioni di euro l'anno che il Comune si prefigge di raccogliere hanno proposte alternative: dal ritorno di parte del gettito Iva al Comune di Roma, all'introduzione di una City tax su tutte le transazioni finanziarie della filiera turistica, dall'aumento dei biglietti di musei e siti archeologici sia comunali che statali a quello delle tariffe per i bus che girano per la città. E c'è chi propone di far pagare i turisti anche per fare le fotografie.