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Il papocchio dello scontrino taxi

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Dietrofront Alemanno: è stato un errore. Poi si corregge: scelta giusta

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.L'introduzione della ricevuta obbligatoria, decisa giovedì notte da un emendamento votato dal Consiglio comunale, rischia di mettere in seria crisi la maggioranza capitolina mentre aumentano le fila di chi chiede il ritiro della delibera. Ma andiamo con ordine. L'emendamento approvato dall'aula prevede l'introduzione obbligatoria di una ricevuta che non ha alcun valore fiscale. Nello «scontrino» si dovrà riportare ora, data, percorso effettuato e prezzo richiesto e l'indicazione per eventuali reclami. Si tratta di un'operazione di trasparenza da parte dei tassisti e dei noleggiatori con conducente. Un'operazione che costerà agli autisti privati mille euro ciascuno per la sostituzione del tassametro. Un «blitz» quello dei consiglieri capitolini ancora tutto da chiarire con un braccio di ferro che coinvolge ora non solo i sindacati ma anche il sindaco Alemanno e la sua maggioranza. È stato infatti proprio il sindaco ad ammettere: «Credo che l'approvazione dell'emendamento che prevede uno scontrino automatico per tutte le corse taxi sia stato un errore perché va contro le normative nazionali. Lunedì bisognerà trovare una soluzione per uscire fuori da questo errore perché, tra l'altro, rappresenterebbe un fastidio per i tassisti, che bisogna eliminare». Un errore della sua maggioranza, dunque, ammesso dal sindaco e che stava creando una frattura non secondaria a livello politico, mentre l'opposizione, quasi divertita, attacava precisando non solo «la sovranità del voto dell'aula», come fatto dal capogruppo dell'Udc Onorato ma anche che non sarebbe stato ammissibile modificare un provvedimento già votato dal Consiglio, come sottilineato a gran voce da Marroni e Panecaldo (Pd) ma poco dopo rettificato. Evidentemente Alemanno non era stato bene informato sul contenuto dell'emendamento. Tanto che, poco dopo la prima dichiarazione, in una nota il sindaco precisa: «Dopo un'attenta verifica con l'assessore Sergio Marchi e il presidente della Commissione Mobilità, Antonello Aurigemma, posso affermare che l'emendamento sulla ricevuta è equilibrato nel difendere i diritti dei tassisti e quelli degli utenti. Non è prevista inoltre l'introduzione di un dispositivo elettronico per il rilascio della ricevuta». Tutto rientrato? Sembra proprio di no. Il presidente dell'uritaxi, Loreno Bittarelli definisce l'intera delibera sulle tariffe taxi, che andrà al voto lunedì, una «fesseria» e ne chiede il ritiro. I colpi di scena non sono affatto conclusi.

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