I tassisti faranno lo scontrino
Ancora colpi di scena sulla complessa, e tormentata, delibera che prevede l'aumento delle tariffe taxi. La seduta del Consiglio comunale convocata ad oltranza per la votazione, si è chiusa poco prima delle due di notte su richiesta del consigliere del Pd, e componente della commissione Mobilità, Fabrizio Panecaldo. Il voto finale sulle tariffe taxi è slittato così a lunedì. Qualcosa però è accaduto nella notte capitolina. Due le novità già introdotte dai consiglieri capitolini. Gli sconti del 10% per donne sole e per i tragitti per gli ospedali e tariffe agevolate, a carico del Comune, per i giovani che all'uscita delle discoteche risulteranno aver superato il limite del test alcoolico. Una raffica di agevolazioni che ha iniziato ad agitare gli animi dei tassisti presenti nella sala della Protomoteca. Poi la «stangata», del tutto virtuale, che ha scaldato gli animi, al punto che il sindacalista dell'Ugl, Pietro Marinelli, presente alla discussione, avrebbe alzato la voce dallo spazio riservato al pubblico chiedendo lumi su quanto era stato appena votato. Si tratta dello «scontrino» obbligatorio. Un emendamento, approvato con 38 voti e il parere favorevole della giunta, presentato dai consiglieri aggiunti prevede che tassisti e noleggiatori debbano emettere ricevute automatiche complete di numero di licenza, giorno e ora del viaggio, durata in chilometri e minuti, tariffe applicate e riferimenti per eventuali reclami. Una misura che ha fatto infuriare i rappresentanti dei tassisti e sulla quale anche la maggioranza si è trovata in difficoltà. L'opposizione, ovviamente, attacca. «Lunedì chiederemo il ritiro di una delibera confusa e che rappresenta un boomerang per i tassisti - commenta Panecaldo - installare la macchinetta per l'emissione dello scontrino costa circa mille euro e con l'emendamento approvato diventa obbligatorio, mentre l'adeguamento delle tariffe verrà definito e stabilito da un'apposita commissione. Insomma, un vero pasticcio». A chiarire poi ci pensa il presidente della commissione Mobilità, Antonello Aurigemma: «L'emendamento proposto dai consiglieri aggiunti non fa riferimento ad alcuna normativa fiscale perché, è bene precisarlo, questa è esclusiva materia dello Stato e non certo del Comune. Quindi, tranquillizziamo il collega Panecaldo e soprattutto i tassisti romani che l'emendamento dei consiglieri fa riferimento ad un titolo di viaggio già in uso tra molte cooperative taxi».