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A rischio ricotta e pecorino

Pecorino

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Di questo passo delle oltre duecentocinquantamila pecore al pascolo nell'agro romano resteranno solo quelle nei quadri dei pittori romantici. Il settore del latte delle nostre pecore, nel Lazio oltre 760 mila capi, versa in grave crisi. Dal primo aprile il prezzo del latte ovino - quello per fare la Ricotta romana Dop e il Pecorino, solo per citare alcune prelibatezze che finiscono sulle nostre tavole - ha subito una flessione del prezzo da 5 a 10 centesimi al litro pagato agli allevatori. «Una vera e propria ingiustizia - tuonano Vitangelo Tizzano e David Granieri di Coldiretti Roma - I prezzi dei formaggi sono stabili al consumo mentre i trasformatori hanno abbassato unilateralmente a 70/75 centesimi al litro quando al pastore costa ottanta».   Dopo la vertenza con la Centrale del Latte, Coldiretti apre quella delle pecore e chiede un incontro con l'assessore regionale all'Agricoltura. Ma in gioco non c'è solo l'adeguamento del costo bensì il rilancio della filiera e la vendita di prodotti a marchio laziale Igp e Dop. «La nostra posizione è chiara - taglia corto Massimo Gargano di Coldiretti Lazio - il comparto ovino è un'attività tradizionale e legata alla campagna. Noi siamo la seconda regione per numero di greggi e giornate di lavoro dedicate».

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